di
Francesco Brun

La cantante nel 2017 ospite di Diego Dalla Palma nel Vicentino, il ricordo del team che la seguì: «Era felice e voleva spendersi per la tutela del fiume»

Le onde, «Il cielo in una stanza» e la polentina di Storo. Non tutti sanno che Ornella Vanoni, scomparsa a 91 anni, aveva un vero e proprio debole per il paesaggio montano della Valbrenta. Era il 14 agosto del 2017 quando la celebre cantante milanese, ospite di Diego Della Palma a Enego, aveva deciso di provare l’ebbrezza dell’affrontare le rapide del Brenta in canoa. Un’avventura che ha preso il via al centro rafting Ivan Team di Solagna, sulla riva sinistra del fiume, e che gli addetti ai lavori ricordano con grande affetto.

A ripercorrere quei momenti è Ivan Pontarollo, responsabile del Team. «Diego ha fatto rafting qui da noi più volte – spiega -, portando diversi ospiti, le ha proposto di venire a esplorare il fiume e di mangiare su un atollo. Lei aveva 83 anni ma era molto dinamica, un carattere forte, non aveva paura di niente. Siamo attrezzati per portare anziani nel fiume, ma nel caso della Vanoni, vista la sua importanza culturale e internazionale, sapevamo di dover raddoppiare le attenzioni».



















































Il ricordo che la cantante scomparsa ha lasciato in Valbrenta è quello di una donna umile e di compagnia. «È una persona che ci è rimasta nel cuore – prosegue Pontarollo -, perché è rimasta con noi dal primo pomeriggio fino alla tarda sera. Ha cantato delle canzoni lungo il percorso, condividendo con noi i suoi ricordi, e anche durante la cena. Noi pensavamo volesse cibi particolari, invece ha chiesto la polentina calda di Storo, i funghetti di Marcesina e il formaggio di Enego. Ha voluto rimanere sui prodotti locali, essere trattata come chiunque altro, e noi siamo stati messi estremamente a nostro agio».

Secondo Pontarollo, l’esperienza nel fiume ha fatto riaffiorare alla mente di Ornella Vanoni antichi ricordi. «Ci ha stupito in primo luogo la sua tenacia e la caparbietà – continua il responsabile del Team -, doti che abbiamo potuto apprezzare durante il viaggio in canoa. A rimanerci impresso è stato anche il il suo amore verso Gino Paoli: mentre mangiava ha voluto cantare “Il cielo in una stanza”, probabilmente perché questa situazione nel fiume le ha fatto rivivere dei ricordi che noi, in silenzio, abbiamo potuto apprezzare. Sono stati momenti speciali».

Oltre ad aver apprezzato i paesini della Valbrenta, la cantante si era anche offerta di dare il suo contributo per la salvaguardia del territorio. «Era molto felice del paesaggio – spiega Pontarollo -, di tutti questi paesi arrampicati sul pendio, da San Gaetano a Valstagna. Ha vissuto con noi questo momento, apprezzandolo molto, e si è resa disponibile nel tutelare il fiume, chiedendo se ci fosse bisogno di qualche azione, dall’alto della sua notorietà, per proteggerlo, visto che è sempre un po’ a rischio ed è l’unico tratto navigabile di tutto il Veneto».


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22 novembre 2025 ( modifica il 22 novembre 2025 | 18:43)