di
Simone Golia
Nella notte fra venerdì e sabato, a Miami, tutti gli occhi saranno puntati sull’incontro fra l’ex oro olimpico e due volte campione dei pesi massimi e lo YouTuber: «Mai nella storia si è vista una differenza del genere»
Fai un giro al porto e passi davanti ad enormi navi da crociera e sfarzosi yacht. A Miami il glamour è ovunque, quale luogo più adatto per mettere in scena un incontro di boxe che vale più di 100 milioni di dollari e che si prevede attirerà uno dei più grandi ascolti nella storia dello sport su Netflix? Anthony Joshua ha giurato di non mostrare alcuna pietà nei confronti di Jake Paul, l’ex YouTuber la cui fama online supera ancora di gran lunga quella costruita sul ring dove — da quando è diventato professionista nel 2020 — ha vinto 12 incontri su 13 contro una schiera di lottatori di arti marziali miste per lo più in declino, altri YouTuber, una stella del basket in pensione (Nate Robinson) e un Mike Tyson 58enne. Nella notte italiana tra venerdì e sabato i due si affronteranno al Kaseya Center e avranno tutti gli occhi puntati addosso.
L’enorme differenza di peso: «Potrei anche ucciderlo»
Joshua ha vinto un oro olimpico a Londra 2012 in finale contro il nostro Roberto Cammarelle quando Paul non sapeva ancora tirare un pugno sul serio. Negli ultimi giorni l’ex due volte campione dei pesi massimi non ha usato mezze misure, rivelando di essere disposto anche ad uccidere l’avversario se dovesse servire: «Siamo autorizzati a farlo, anche se molti non lo capiscono. Semplicemente è il mio lavoro — ha spiegato — il ring è un posto pericoloso e può succedere di tutto. Speri sempre che il tuo avversario lo lasci sano e salvo, ma se non lo fa devi comunque andare a letto sapendo di aver fatto di tutto per vincere. Non è una questione personale». L’apprensione è tanta, troppa la differenza fra i due. In termini di carriera ma anche di statura, con Joshua che è più alto di 13 centimetri e pesa una ventina di chili in più (113 contro 90). Nonostante le critiche degli enti regolatori e dei pugili, l’incontro è stato approvato e ampiamente sostenuto come evento di streaming globale. Troppo ghiotto il bottino in palio.
Quanto durerà il match? Paul: «Non è truccato»
Insomma, sulla carta non c’è storia. Joshua, 36 anni, ha una percentuale di ko dell’89%. La domanda che si pongono tutti, piuttosto, è: quanto tempo concederà a Paul? Dopo quanto lo metterà al tappeto? L’opinione comune è che Paul andrà avanti finché Joshua glielo permetterà — un paio di round se Paul combatte solo per sopravvivere, un paio di minuti se combatte per vincere — ma attenzione, una «distruzione spettacolare» potrebbe solo giovare a Paul, che nel profondo resta uno YouTuber, cioè una «celebrità» la cui caratteristica distintiva è non aver paura di mettersi in imbarazzo davanti alle telecamere alla ricerca dell’unico momento virale.
L’incontro si svilupperà al meglio degli 8 round da tre minuti l’uno, la coppia utilizzerà guanti regolamentari. C’è chi sostiene che sia tutto truccato, che Paul abbia fatto inserire delle clausole particolari nell’accordo. Ma lo YouTuber ha smentito categoricamente: «Nel contratto non c’è niente, Joshua lo può confermare. Tutti i pronostici sono contro di me, non ci sono mai state nella storia due squadre che si siano affrontate con una differenza così grande in termini di abilità, esperienza, curriculum, altezza, peso. Quindi questa sarà la più grande sorpresa nella storia dello sport».
I punti deboli di Joshua
Paul ha richiesto un ring più grande, da 6,7 metri, e quasi certamente cercherà di affaticare Joshua muovendosi – o correndo – sulla difensiva. Ha ripetutamente citato il «mento di vetro» di Joshua e i dubbi sulla resistenza del trentaseienne ai pugni dopo la brutale sconfitta per ko dell’anno scorso contro Dubois. Ma anche solo avvicinarsi, dato il vantaggio di Joshua in termini di allungo, sarà molto rischioso. Joshua, dal canto suo, è stato deriso per aver accettato l’incontro, ma a una cifra del genere per una apparizione al tramonto della propria carriera era impossibile rinunciarvi. Tutti aspettano il match fra l’inglese e Tyson Fury, un faccia a faccia vero. E nell’attesa la domanda è sempre la stessa: la boxe è morta o si è semplicemente trasformata?
19 dicembre 2025 ( modifica il 19 dicembre 2025 | 21:12)
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