di
Ilaria Sacchettoni
Dopo la polemica sulla perizia psichiatrica disposta dal Tribunale dei minorenni dell’Aquila in 120 giorni, e la festa di Natale mancata, i coniugi Trevallion si trovano davanti un lungo percorso
Natale lampo: il tempo di scartare i regali, gli abbracci augurali, forse qualche forchettata del pranzo ed ecco che, alle 12.30 del 25 dicembre, Nathan Trevallion, il neorurale anglosassone approdato in Abruzzo, dovrà lasciare la comunità di Vasto e tornare al suo casolare. Una festa poco più che simbolica, dunque, con la moglie Catherine e i tre figli ai quali ha dovuto spiegare ogni cosa. La festa mancata, la prospettiva di altri quattro mesi lontano dalla casetta comune, i colloqui futuri con gli psicologi disposti dal Tribunale. La scuola, forse, visto che la tutor Maria Luisa Palladino, ha provveduto ad avviare per loro l’iter di iscrizione alle elementari di Vasto.
Tuttavia non sarà solo Nathan: attorno a lui la rete di neorurali della regione (e non solo). Alcune famiglie lo hanno ospitato e consigliato in queste settimane, altre, venute anche dalla Toscana, offriranno la loro solidarietà con un piccolo presidio — una roulotte ferma nei pressi della comunità — durante le feste. Senza evocare letture dickensiane è possibile però che per Nathan sia una festa in compagnia dei fantasmi. Quello del Natale futuro per cominciare.
Cosa è successo e cosa succederà
Riusciranno i Trevallion a superare i rilievi mossi dai giudici del Tribunale dei Minori dell’Aquila? Saranno capaci di abdicare a quella «rigidità» contestata per affetto verso i bambini? Nel dubbio i magistrati hanno predisposto un approfondimento («psico diagnostico») sulla loro capacità genitoriale e sulle condizioni attuali dei bambini. Il fatto è che in oltre un anno di osservazione da parte dei servizi sociali sono state riscontrate «lesioni» ai diritti dei bambini.
Quello a una formazione completa, istruzione più relazioni sociali, ad esempio: «La primogenita (otto anni, ndr) è ancora in una fase alfabetica e non ortografica perché non sillaba le lettere, non mette insieme i numeri e non ha raggiunto ancora la fase lessicale» scrivono i magistrati dell’Aquila nell’ordinanza che conferma la sospensione della potestà genitoriale.
Ma anche il diritto alla salute sarebbe venuto meno se si considera che, per la prima volta, i bambini hanno visto un pediatra solo pochi mesi fa, in seguito all’intervento del Tribunale. Quanto alla conclamata ostilità verso il sondino naso gastrico di plastica, dimostrata da Catherine e Nathan dopo il ricovero di un anno fa per l’intossicazione dei funghi, è un fatto che ha colpito molti. Sono bambini, come combatteranno patologie infantili se mamma e papà rifiutano ad esempio l’antibiotico? E allora Nathan avrà materiale sul quale riflettere.
La posizione del Tribunale
D’altra parte le prescrizioni del Tribunale sono chiare. L’esperta psicologa Simona Ceccoli ha quattro mesi di tempo per ricostruire capacità e competenze genitoriali dei Trevallion. Non tutto è perduto naturalmente: «L’esperta — scrivono i magistrati — riferisca se le capacità genitoriali siano recuperabili in tempi congrui rispetto allo sviluppo e alla crescita dei minori, indicando il percorso educativo che i genitori dovranno allo scopo intraprendere». Passi avanti «apprezzabili» sono già stati fatti. Si tratta di consolidarli.
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25 dicembre 2025 ( modifica il 25 dicembre 2025 | 07:51)
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