Molti di noi lo considerano un passaggio obbligato, e ancor più durante le feste quando gli ospiti sono tanti e si arriva a fine serata particolarmente stanchi: lasciare piatti e padelle incrostate in ammollo per tutta la notte, convinti che l’acqua renda la pulizia più semplice il mattino seguente. Tuttavia, quella che sembra una pratica domestica innocua è in realtà un rischio serio per la salute. Recenti avvertimenti da parte di microbiologi ed esperti di sanità pubblica hanno acceso i riflettori su come il lavandino della cucina possa diventare il luogo più contaminato della casa, superando persino i servizi igienici per concentrazione di agenti patogeni.
Quali sono i rischi
Il motivo per cui non dovremmo mai lasciare le stoviglie sporche in ammollo risiede nella biologia dei microrganismi. Come riporta il Daily Mail, citando autorevoli esperti come il microbiologo Jason Tetro (autore di The Germ Code), l’unione di acqua tiepida, umidità e residui di cibo crea l’ambiente perfetto per la proliferazione rapida di batteri pericolosi.
Secondo Tetro, il lavandino è un vero e proprio “rifugio” per microbi indesiderati, tra cui coliformi fecali, agenti patogeni di origine alimentare e batteri della pelle.
Una ricerca della Cardiff Metropolitan University ha confermato questa tesi: analizzando 46 abitazioni nel Regno Unito, i ricercatori hanno scoperto che i lavandini contengono più batteri di qualsiasi altra superficie della cucina.
I “killer” in acqua
Tra i microbi più comuni identificati figurano l’E. coli (che può causare febbre, vomito e diarrea grave), l’Enterobacter cloacae e la Klebsiella pneumoniae. I fattori da considerare sono due: la temperatura e la contaminazione incrociata. L’acqua stagnante che si raffredda lentamente fornisce il calore ideale per permettere ai batteri di moltiplicarsi a ritmo esponenziale in poche ore, infatti, mentre spesso i batteri arrivano nel lavandino tramite il lavaggio improprio di carne cruda (pratica sconsigliata dalla Food Standards Agency) o il contatto con insalate non lavate, diffondendosi poi su piatti e posate in ammollo.
I consigli degli esperti
Anche lasciare i piatti sporchi fuori dall’acqua non è del tutto sicuro: il dottor Brian Labus della University of Nevada avverte che, sebbene l’ambiente secco freni la crescita, i batteri possono sopravvivere e riattivarsi non appena tornano a contatto con l’umidità, oltre ad attrarre insetti che fungono da vettori per le infezioni.
Per abbattere il rischio di intossicazioni alimentari, la soluzione migliore rimane l’uso della lavastoviglie, poiché le alte temperature raggiunte durante il lavaggio sono in grado di uccidere i microbi che il semplice lavaggio a mano spesso risparmia.
Ultimo aggiornamento: venerdì 26 dicembre 2025, 19:25
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