di
Daniele Labanti
I dati statistici della difesa sono crollati rispetto alla regular season. In gara 3 (forse senza Clyburn) la Segafredo dovrà abbassare l’efficacia di tiro della EA7 per riportarsi vicino a 0,91 punti concessi per possesso
Mentre la folla si scaglia contro la bassa percentuale da tre punti (18% nelle due gare con Milano), la Virtus si prepara ad andare al Forum sull’1-1 grazie — soprattutto — allo 0/2 ai liberi di Leday (tiratore da 90% in stagione dalla lunetta) nel finale di gara 1. In pratica la serie è in equilibrio per un episodio, non lo è nel gioco e soprattutto nei trend statistici che possono raccontare come andrà da qui in avanti, e cosa fare per deviare il corso del destino.
Poco talento in attacco
L’unico argomento che deve interessare la Virtus è la qualità difensiva. Inutile prendersela con i tiratori che segnano poco, perché quella bianconera è una squadra costruita con poco talento e poca qualità offensiva: può succedere che Morgan o Clyburn (in forte dubbio per gara 3) vivano un quarto con tre bombe segnate, ma non è lo standard.
Cifre da Eurolega (quindi tragiche)
Difensivamente, invece, la Segafredo ha eretto il suo primato in regular season e si era detto che mantenere quella efficacia, con Hackett, Pajola, Shengelia, Diouf e Akele, avrebbe determinato l’esito dei playoff. Tuttavia già nella serie contro Venezia le cifre sono peggiorate, crollando in gara 2 contro Milano. In un duello a ritmo basso (68,5-67 i possessi di media per le due squadre), la Virtus è salita a 1,01 punti concessi per possesso (era 0,91 regular season) con 113,4 di defensive rating (punti subiti ogni 100 possessi, era 105,9 in stagione regolare). Crollata anche la qualità di questa difesa: se prima concedeva il 49% di percentuale effettiva (il dato che pondera i tiri realizzati, dando più peso a quelli da tre), nei playoff è salita a 55,8% e nelle due gare contro l’Armani addirittura a 56,4%. Altro dato determinante: i possessi difensivi nei quali la Virtus ha fermato gli avversari per tre volte consecutive (definiti «kill») sono scesi da 5,6 della regular season a 4. In questo momento i bianconeri hanno l’efficacia difensiva mostrata in Eurolega, dove concedevano il 55,2% di percentuale effettiva, 117 punti ogni 100 possessi e racimolavano solo 4,3 kill a gara: infatti, quel torneo l’hanno chiuso al penultimo posto.
La redenzione difensiva
Senza una redenzione difensiva, per la Segafredo non c’è possibilità di vincere la serie (giovedì alle 20.45 gara 3 al Forum), salvo miracolose notti al tiro. Gli standard difensivi devono tornare a livello di eccellenza: letture, sporcature del gioco avversario, pressione, close out, attenzione, energia. In gara 2, Milano ha preso 33 tiri su 61 aperti o in condizione non contestata.
La Virtus copia (male) Milano
A questo va aggiunta la metamorfosi offensiva, avviata da tempo, da squadra alla ricerca di un vantaggio a squadra di uno contro uno: in regular season il 54,5% dei canestri arrivavano da assist, contro Venezia il 36,9, con Milano il 26,1. Entrambe le squadre hanno il 15,2% di assist ratio: in pratica la Virtus sta copiando il gioco (bruttino) dell’Olimpia, solo che Milano ha giocatori di talento e di uno contro uno, la Segafredo no.
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3 giugno 2025
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