di
Maria Giovanna Faiella

Se si è diretti in aree dove sono endemiche malattie quali malaria e arbovirosi (o anche morbillo), rivolgersi a un Centro di medicina del viaggiatore per programmare eventuali profilassi e vaccinazioni (da fare 20 giorni prima di partire). Precauzioni durante il viaggio. I consigli dell’infettivologa dello Spallanzani

Se state programmando un viaggio in una località esotica, ricordatevi che le eventuali vaccinazioni contro malattie infettive e tropicali, diffuse nel Paese dove intendete trascorrere la vacanza, vanno fatte almeno 20 giorni prima della partenza, per avere adeguata efficacia e protezione.

Consulenza prima di partire

«Se si sta organizzando un viaggio in zone tropicali o sub-tropicali, per esempio nel Sud Est asiatico, in Africa subsahariana, in America centrale o in Sud America, è consigliabile effettuare una visita presso un Centro di medicina del viaggio o Travel Clinic, cioè ambulatori in cui ci si occupa delle “malattie del viaggiatore” (presenti in tutte le Regioni) – suggerisce la dottoressa Alessandra D’Abramo, dirigente medico UOC Malattie infettive ad alta intensità di cura dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani IRCCS di Roma –. Qui si ha una consulenza, di solito del medico infettivologo, sui rischi di malattie infettive e tropicali nel luogo scelto per il viaggio e si valutano eventuali trattamenti di profilassi e vaccinazioni, oltre alle misure di prevenzione da seguire in modo da affrontare il viaggio serenamente, senza allarmismi. La visita – precisa l’esperta – va effettuata almeno un mese prima della partenza poiché, quando si va in un’area dove una malattia infettiva è endemica, i vaccini vanno fatti 20 giorni prima di partire, per poter essere efficaci. Per l’ingresso in alcuni Paesi, poi, è obbligatoria la vaccinazione, per esempio contro la febbre gialla (malattia presente soprattutto nelle regioni equatoriali dell’Africa e dell’America meridionale dove viene trasmessa attraverso la puntura di zanzare infette)».



















































Malattie infettive più diffuse e come prevenirle

Quali sono le malattie infettive e tropicali più diffuse? «Oltre alla malaria, altre malattie infettive molto diffuse nelle aree tropicali e sub-tropicali sono le arbovirosi come malattia di Dengue, Chikungunya, Zika virus» ricorda la dottoressa D’Abramo.
È possibile prevenirle? Risponde l’esperta: «Contro la Dengue c’è un vaccino (vivo e attenuato) disponibile dall’anno scorso (a pagamento); è stato approvato anche un vaccino contro la Chikungunya ma non è ancora disponibile in Italia. Per la malaria oggi esistono diversi tipi di farmaci antimalarici per la profilassi, che va fatta se ci si reca in aree endemiche: può iniziare anche il giorno prima della partenza, proseguire per il tutto il periodo di soggiorno nell’area endemica e fino a 7 giorni dopo il rientro in Italia».

Misure di prevenzione e comportamenti alimentari

Per le altre malattie valgono le misure di prevenzione, che vanno adottate anche quando si fanno trattamenti di profilassi e vaccini, come ricorda la dottoressa D’Abramo: «Sia la malaria che le arbovirosi si trasmettono attraverso le punture di zanzare, quindi vanno prese misure per evitare la puntura di zanzare. Il primo consiglio è usare anti-repellenti che contengono il DEET in misura superiore al 40-50 per cento. Per cercare di evitare le punture, poi, è bene indossare abiti preferibilmente di colore chiaro, che coprano il più possibile il corpo, come pantaloni e camicie a maniche lunghe, e utilizzare i cosiddetti mosquito net, cioè zanzariere che si mettono sul letto – suggerisce l’infettivologa dello Spallanzani –.  Altre misure di comportamento utili sono: bere sempre acqua in bottiglia evitando l’acqua corrente (potrebbe essere contaminata), non consumare bevande col ghiaccio, lavare bene le verdure se si mangiano crude, ma in generale sarebbe preferibile evitare cibi crudi per prevenire malattie come epatite, tifo, colera».

Altre malattie infettive

«Oltre a patologie tipiche di Paesi tropicali, occorre fare attenzione anche a malattie come il morbillo poiché ora è molto diffuso su scala mondiale, quindi se non si è vaccinati o immunizzati va valutata la vaccinazione prima della partenza soprattutto se ci si reca in aree endemiche – consiglia la dottoressa D’Abramo –. Se non si è fatto il vaccino e non si è sicuri di aver avuto il morbillo, si può far verificare lo stato immunitario con esami sierologici che valutano la presenza di specifici anticorpi nel sangue. Altro consiglio utile – suggerisce l’infettivologa – è fare, prima di partire, il richiamo dell’antitetanica (va fatto ogni 10 anni, ndr), perché durante i viaggi possono verificarsi degli imprevisti, come tagli e ferite».

Se ci si infetta durante il viaggio, occhio ai sintomi

Cosa fare se ci si infetta durante il viaggio? «Qualora dovessero manifestarsi febbre, vomito, diarrea e malessere generale, occorre recarsi presso una struttura sanitaria locale o un centro di medicina internazionale all’estero – raccomanda l’esperta –. Se per esempio si è in Africa, va fatto il test per la malaria che, se non trattata, può avere conseguenze gravi. Al rientro in Italia, è utile un controllo presso centri specializzati, come per esempio lo Spallanzani, dove è possibile accedere direttamente se si ha febbre di rientro da aree tropicali e sub-tropicali».

2 luglio 2025