C’è un frutto speciale di cui si continuano a scoprire nuove virtù: da qualche anno l’avocado viene consumato affettato sul toast, per preparare la guacamole o aggiunto al poke bowl. Per altro, non è più un ingrediente esotico, con tutto quello che comporta il suo trasporto in termini di impatto ambientale: come abbiamo raccontato sullo scorso numero de La Cucina Italiana, infatti, in Italia il cambiamento climatico ha spinto alcuni giovani agricoltori a innovare le colture. Tanto che la produzione di avocado nostrani – insieme a mango e banane – è più che triplicata negli ultimi anni, arrivando a sfiorare i 1.200 ettari complessivi in tre regioni del sud. Precisamente in Sicilia, Puglia e Calabria. Agli ottimi motivi per consumare questo frutto notoriamente ricco di grassi sani, dunque, ora si aggiunge anche il possibile supporto agli agricoltori italiani. Con ulteriori vantaggi per la salute e il benessere appena evidenziati da una ricerca scientifica.

Lo studio in breve

Ebbene sì, un nuovo studio americano ha rilevato che consumare un avocado al giorno per sei mesi può migliorare non solo il profilo lipidico e la qualità della dieta, ma anche la qualità del sonno. L’indagine, durata appunto sei mesi e condotta su 969 adulti con obesità addominale, ha diviso i partecipanti in due gruppi: il primo ha consumato un avocado quotidianamente; il secondo non più di frutti al mese. I partecipanti non hanno ricevuto nessuna indicazione su cosa mangiare oltre all’avocado, né è stata prescritta loro alcuna dieta, per isolare al massimo gli effetti sull’organismo. Risultato: il punteggio complessivo della salute cardiovascolare non è cambiato in maniera significativa, ma sono stati osservati miglioramenti nella qualità della dieta, nei lipidi nel sangue e – sorpresa – in quello del sonno. Ed è proprio quest’ultimo punto ad aver incuriosito i ricercatori, visto che si trattava di un effetto inatteso emerso in uno studio inizialmente incentrato sulla salute cardiaca.

I benefici dell’avocado

L’ipotesi del team del Diet & Cardiometabolic Health Lab della Penn State University autore dello studio – guidato da Janhavi Damani – è che i benefici sul sonno siano collegati ai nutrienti che l’avocado contiene, come magnesio, potassio e grassi monoinsaturi. Questi elementi favoriscono infatti un equilibrio generale nell’organismo e contribuiscono a sostenere un ritmo sonno-veglia regolare. I ricercatori hanno sottolineato che consumare pasti equilibrati e regolari, che combinino grassi sani, carboidrati complessi e proteine, aiuta a mantenere proprio il ritmo circadiano. L’avocado è per altro anche noto per i benefici sul cuore, grazie ai grassi monoinsaturi che aiutano a ridurre il colesterolo “cattivo” (LDL). In più contiene circa 10 grammi di fibre, che possono contribuire a eliminare parte del colesterolo dall’organismo. Studi precedenti avevano già dimostrato che sostituire grassi saturi come burro e formaggi con l’avocado può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.

Come consumarlo

Se non proprio tutti i giorni, l’avocado andrebbe dunque – come minimo – consumato spesso. È sufficiente inserirlo nella dieta in modo creativo: in un’insalata, schiacciato sul pane, insieme alle uova, trasformato in salsaI ricercatori hanno tuttavia ricordato come per mantenersi in salute sia fondamentale adottare un’alimentazione varia senza concentrarsi esclusivamente su un singolo ingrediente – per quanto sanissimo – ma considerarlo come parte di un’alimentazione equilibrata. Inoltre, non tutti possono trarre beneficio da questo frutto: chi ne è allergico o segue diete particolari – per esempio povere di potassio, di FODMAP o di grassi sotto controllo medico – dovrebbe evitarne l’uso o consumarlo solo sotto supervisione. In conclusione: il nuovo studio conferma che l’avocado può migliorare la qualità della dieta, i lipidi nel sangue e persino il sonno, pur non essendo un alimento miracoloso. Inserito con equilibrio nelle nostre abitudini alimentari, però, resta un ingrediente versatile e salutare, capace di rendere la tavola più ricca e interessante.