Nel complesso mondo degli integratori, sviluppati dalle squadre con i propri fornitori per accogliere le esigenze degli atleti, c’è una… voce molto poco raccontata, che invece svolge da tanti anni il proprio compito nello sport: la creatina.
Si tratta di una molecola naturalmente presente nel nostro corpo e proprio per questo è anche uno degli integratori sportivi più studiati negli ultimi decenni. La creatina viene sintetizzata da fegato, reni e pancreas: il suo ruolo principale, volendo semplificare al massimo il discorso, è quello di aiutare le cellule muscolari a produrre energia. Da sola tuttavia la creatina non basta: quando infatti entra nelle cellule muscolari, essa viene in parte trasformata in fosfocreatina che agisce come una vera riserva energetica. Per cui quando l’atleta è nel pieno dello sforzo, i suoi muscoli hanno bisogno di tanta energia in poco tempo. La creatina, immagazzinata nei muscoli sotto forma di fosfocreatina, aiuta a pareggiare il bilancio energetico cellulare. Più creatina è presente, più a lungo si riescono a sostenere gli sforzi più intensi.


«La creatina si usa in tantissimi sport e anche nel ciclismo – spiega Laura Martinelli, nutrizionista del Team Jayco AlUla – è un integratore in classe di evidenza, il che vuol dire che ha tantissima rilevanza scientifica. E’ conosciuta da trent’anni, per cui è uno dei pochi integratori che funzionano davvero. Come si utilizza? C’è da fare un distinguo. Da una parte i velocisti e quindi la tipologia di corridori che necessita di esplosività e di una massa muscolare più importante. E poi tutti gli altri».
Perché questa differenza?
La creatina serve per alimentare quel carburante che si chiama fosfocreatina, utilizzata negli sforzi brevissimi ad altissima intensità, tipici appunto delle volate. Ma è tipica anche della tipologia di esercizi che si fanno con i pesi. Per questo i velocisti ne fanno uso nella stagione invernale proprio per sostenere i carichi in palestra. Indirettamente la creatina fa aumentare la massa muscolare, perché il velocista in palestra carica di più, spinge di più e attingendo alla fosfocreatina alza il massimale. Quindi si utilizza in inverno e parallelamente nella stagione delle gare per alimentare le volate. Quindi il velocista la usa con una certa regolarità per tutto l’anno, anche se con finalità differenti.
Velocisti su strada e anche in pista?
Esattamente, per gli stessi principi viene anche molto utilizzata anche in pista. Laddove fondamentalmente ci sono sforzi molto brevi e intensi.


E’ vero che l’uso della creatina può portare a ritensione idrica?
E’ vero. Generalmente, soprattutto ai responder, cioè quando funziona, determina anche un aumento di peso. Per questo motivo a volte la usano anche i non velocisti. Perché a dosaggi molto ridotti, quindi minori rispetto ai dosaggi utilizzati dai velocisti, la creatina aiuta a trattenere i liquidi e quindi può essere utilizzata come prevenzione per la disidratazione.
Quindi lo stesso integratore si può usare con obiettivi diversi?
Esatto. Può essere utilizzata a minore dosaggio da tutti i corridori nel periodo estivo, per trattenere i liquidi e ridurre il rischio di disidratazione. Quindi fondamentalmente lo stesso integratore a dosaggi differenti può avere finalità diverse.