di
Federica Nannetti

L’ispezione dei carabinieri del Nas di Bologna: su 16 rifugi, locali e punti di ristoro controllati solo 4 promossi, altri 4 sospesi: cani e gatti nei magazzini, ragnatele, muffe ed escrementi di topi. Trovato anche un congelatore a pozzetto dentro un bagno

Prodotti scaduti addirittura da oltre vent’anni, chili di tartufo privi di indicazioni sui canali di approvvigionamento e altrettanti di porcini senza documenti di verifica di commestibilità e salubrità, ma anche cani e gatti liberi di muoversi sui piani di preparazione dei piatti da servire ai clienti. E queste non sono che alcune delle irregolarità riscontrate dai carabinieri del Nas di Bologna in numerosi rifugi controllati sull’Appennino emiliano romagnolo, all’interno dei parchi regionali. Dei 16 rifugi controllati, solo quattro sono risultati completamente in regola, mentre altri quattro sono stati sospesi. Complessivamente, dunque, sono state elevate sanzioni per circa 27 mila euro.

Alcune irregolarità, come anticipato, sono risultate anche molto gravi: complessivamente sono stati sequestrati oltre 700 chili di carni (daino, cervo, cinghiale, bovino), trote salmonate, salumi, latticini, bevande e altri alimenti scaduti, in alcuni casi da oltre 20 anni; tutti prodotti in attesa di essere somministrati o utilizzati nella preparazione dei piatti da servire ai commensali e agli escursionisti, numerosi specie nel periodo estivo. Il valore complessivo dei prodotti sequestrati è stato stimato in circa 35 mila euro.



















































In un rifugio, in particolare, sono stati trovati «oltre 5 chili di tartufo nero estivo privo di qualsivoglia indicazione su quale fosse stato il canale di approvvigionamento», hanno riferito i Nas, mentre in un’altra struttura «6 chili di funghi porcini essiccati dagli stessi gestori, che non potevano esibire alcun documento attestante l’avvenuta verifica sulla commestibilità e salubrità eseguita a cura dell’ispettorato micologico dell’Ausl competente», hanno aggiunto i militari.

C’è poi il fronte igienico-sanitario: spesso sono stati trovati «gatti e cani di grossa stazza liberi di muoversi nei magazzini alimentari e anche, in alcuni casi, tra i piani di lavoro con le pietanze in preparazione». In altri casi, le cucine «risultavano totalmente annerite dal fumo dei fuochi e gli intonaci delle pareti e dei soffitti distaccati e anche caduti sui piani di lavorazione e sui fornelli». Per non parlare di diversi magazzini «letteralmente invasi da ragnatele e muffe, che li rendevano assolutamente insalubri per gli alimenti freschi che vi erano conservati, spesso anche in assenza di adeguata copertura e protezione», hanno sottolineato i Nas. 

Tra le situazioni più gravi, poi, «nelle pertinenze di una locanda di montagna è stata accertata la presenza di un magazzino di alimenti e bevande e di un laboratorio per la preparazione di pasta all’uovo ricavati abusivamente in un garage in pessime condizioni igieniche – la relazione dei Nas –, con decine di deiezioni di roditori sul pavimento». Magazzini ricavati in luoghi insalubri come legnaie, congelatori a pozzetto collocati all’interno di bagni, affettatrici con residui rancidi di salumi, non sanificate da tempo, e impastatrici mai deterse a seguito dei continui impieghi per produrre impasti per pasta fresca e panificati sono solo alcune delle altre irregolarità portate alla luce, come anche la preparazione di confettura e verdure sottolio in vasetti senza adeguate procedure di pastorizzazione, necessarie per evitare rischi legati al botulino. Infine, prodotti non tracciati e mal conservati. È dunque stato sospeso l’esercizio di quattro distinte attività di ristoro per un valore di circa 2.600.000 euro.


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25 luglio 2025 ( modifica il 26 luglio 2025 | 12:23)