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di Alessio Ribaudo

Dopo lo scambio di accuse, Chantal Borgonovo racconta al «Corriere»: «La nostra scelta è stata fraintesa. Stefano appartiene alla storia di tutti i tifosi dove ha giocato e mi auguro che la Como Cup sia dedicata alla sua memoria»

«Le polemiche di questi giorni con i “Pesi Massimi” del Como hanno addolorato tutta la nostra famiglia». Chantal Borgonovo rompe il silenzio e parla con voce ferma, senza acrimonia, ma con quella lucidità che solo chi ha attraversato lutti e tempeste può permettersi. La diffida che la sua famiglia ha indirizzato al gruppo del tifo organizzato ha scatenato una tempesta inattesa. «Non volevamo alimentare alcuno scontro. Abbiamo agito per rispetto di Stefano», dice in esclusiva al Corriere della Sera.
Signora Borgonovo, perché avete chiesto la revoca dell’uso del nome di Stefano dal trofeo organizzato dai Pesi Massimi?
«Per una ragione semplice: i miei figli sono cresciuti e abbiamo deciso di riprendere in mano tutte le iniziative che ricordano Stefano. Quel trofeo è sempre stato organizzato senza alcun coinvolgimento della nostra famiglia e non siamo mai stati invitati. Ringraziamo per ciò che è stato fatto, ma era necessario formalizzare la nostra volontà».

La diffida ha provocato una reazione furiosa sui social.
«È stata un’ondata di critiche e insulti che non ci aspettavamo. Una reazione scomposta, sopra le righe, che non rispecchia né Stefano né i tifosi che lo hanno sempre amato. Riguarda una parte del tifo, non la città di Como né tutta la curva. Stefano è di tutti».



















































Che cosa vi ha ferito di più?
«L’idea che un gesto di tutela potesse essere letto come un attacco. Noi difendiamo la memoria di Stefano ogni giorno: non solo quella del calciatore, ma dell’uomo che ha affrontato la Sla con un coraggio che ancora oggi è esempio per tanti. La sua storia — il vivaio del Como, i gol che portarono la squadra in Serie A nell’84, il Milan, la Fiorentina, la lotta alla malattia che lui chiamava “la stronza” — merita rispetto, non contese».

Sui social dicono che la memoria di un giocatore «appartenga» ai tifosi.
«I tifosi sono parte fondamentale della sua storia, ma il nome, la dignità, il ricordo di ciò che ha rappresentato appartengono prima di tutto alla sua famiglia. La memoria non è uno slogan né un oggetto da distribuire. Chiedere sensibilità non significa togliere: significa custodire».

Chantal Borgonovo ai tifosi del Como: «La memoria di Stefano merita pace e va custodita, non contesa»

I Pesi Massimi sostengono di essere indignati e di aver sempre agito in buona fede.
«Non abbiamo mai messo in discussione la loro buona fede. Ma resta un dato: il nome di Stefano veniva usato in iniziative in cui la nostra famiglia non era coinvolta. E noi desideriamo avere il controllo diretto di ciò che lo riguarda. È una scelta legittima e rispettosa».

Che cosa direbbe ai tifosi più critici?
«Che Stefano non è mai appartenuto a una frangia. Amava il Como e i suoi tifosi senza distinzione. Il suo esempio dovrebbe unire, non dividere. Vorrei che lo ricordassero per ciò che ha lasciato: passione, determinazione, la capacità di affrontare le difficoltà senza perdere la gioia».

E il rapporto con il Como 1907?
«Presto li contatteremo. Ci aspettiamo una posizione chiara, perché qui non si parla di un trofeo: si parla del rispetto per una storia che appartiene a tutta la città. Siamo certi che la società continuerà a onorare Stefano con affetto sincero».

I Pesi Massimi hanno annunciato che non rinunceranno alla Coppa Borgonovo.
«Le loro decisioni spettano a loro. Noi abbiamo esercitato un diritto: tutelare il nome di Stefano. Confidiamo che prevalga la sensibilità. Nessuno ha mai voluto cancellare nulla. Chiediamo solo rispetto».

Come si chiude questa vicenda?
«Con rispetto. Rimettendo al centro ciò che conta davvero: l’eredità morale di Stefano. Speriamo che il suo nome continui a essere portato dove merita, senza polemiche e senza appropriazioni indebite. Stefano era un grande uomo prima ancora che un grande calciatore. Merita una memoria pulita. Com’è sempre stato. Il mio desiderio è che la Como Cup sia dedicata a lui».

13 novembre 2025 ( modifica il 13 novembre 2025 | 19:48)