Milano, 16 novembre 2025 – A Milano, e in tutta la Lombardia, si assiste sempre più spesso a un fenomeno che gli addetti ai lavori chiamano “analfabetismo relazionale”. In pratica, 6 professionisti su 10 attestano competenze chiave come empatia, ascolto e gestione dello stress, che però restano sulla carta. È un fenomeno silenzioso e trasversale che riguarda tutti, dal neoassunto al top manager. Una discrepanza che si riflette in conflitti non gestiti, team frammentati e calo della motivazione.

Secondo una stima rilevata da PA360 Training on skills, a mancare non sono tanto le soft skills “sulla carta”, quanto la capacità di esercitarle nel quotidiano. Il problema non risparmia nessuno: molti manager non sono mai stati formati per gestire relazioni e persone e riproducono inconsapevolmente modelli di leadership rigidi, datati e poco sani. Il risultato è una catena che amplifica il disagio: dipendenti che si sentono inascoltati e leader incapaci di leggere il clima emotivo dei propri team. 

Un "open day" alla Statale di Milano

Un “open day” alla Statale di Milano

L’Effetto LinkedIn

È da questo squilibrio che nasce quello che viene definito “Effetto LinkedIn”: la distanza tra le soft skills dichiarate nei curriculum e la realtà dei comportamenti quotidiani. Un effetto che si alimenta di buone intenzioni e di poca consapevolezza, in cui la comunicazione è sostituita dalla forma e la relazione diventa solo una parola chiave.

Uno sguardo internazionale

A livello globale uno studio su leadership e produttività conferma il legame diretto tra competenze relazionali e risultati aziendali. Le imprese che investono in comunicazione interna e intelligenza emotiva migliorano la performance fino al 20% e riducono sensibilmente il turnover. La mancanza di queste abilità, al contrario, è oggi una delle prime cause di fallimento manageriale e di perdita di engagement nei team. In un mondo dove la collaborazione è un requisito strategico, l’analfabetismo relazionale è diventato un rischio concreto per la competitività. Il quadro italiano Nel tessuto produttivo italiano, composto per oltre il 90% da micro e piccole imprese, la qualità delle relazioni pesa più delle procedure. I dati mostrano che solo il 25% delle aziende prevede percorsi di sviluppo per le competenze socio-emotive e meno di un terzo dei manager misura il clima interno in modo sistematico. Molte organizzazioni, pur riconoscendo l’importanza della comunicazione e del benessere, non dispongono di strumenti per svilupparli. Quando il capo non ascolta o non dà feedback, il team si irrigidisce. E se il dipendente non trova un ambiente relazionale sano si disconnette o se ne va. 

Fra le aziende più attive nel reclutamento e selezione del personale attraverso LinkedIn c'è Accenture

Fra le aziende più attive nel reclutamento e selezione del personale attraverso LinkedIn c’è Accenture

La Generazione Z e il potere della trasparenza

Per la Generazione Z la coerenza tra immagine e realtà è imprescindibile. Secondo quanto emerge da un recente sondaggio, la qualità delle relazioni con il proprio manager e la cultura aziendale sono oggi tra i criteri decisivi che spingono i giovani a restare o cambiare lavoro. Rispetto al passato oggi questa percezione è pubblica: piattaforme, community e social network rendono immediatamente visibile se un ambiente è tossico o inclusivo. Un manager che comunica male non perde solo persone, ma credibilità esterna. Ecco perché la leadership del futuro non può prescindere dalla competenza relazionale: chi guida deve saper ascoltare, leggere le emozioni e dare esempio di equilibrio.

L'Intelligenza artificiale pone nuove sfide a manager e professionisti in termini di abilità e skills

L’Intelligenza artificiale pone nuove sfide a manager e professionisti in termini di abilità e skills

Come invertire l’Effetto LinkedIn

 P er fare davvero la differenza come manager, può essere utile rompere la routine dei feedback: invece della classica riunione mensile, provate a privilegiare conversazioni brevi e spontanee. Sono momenti più immediati e spesso più efficaci, perché permettono di cogliere le cose sul nascere. Un altro accorgimento importante è praticare l’ascolto vero. Durante le call, spegnete il multitasking e guardate davvero chi parla: il semplice gesto di prestare attenzione cambia completamente la qualità della comunicazione. Riconoscere i meriti in pubblico e correggere in privato è un altro principio che fa la differenza. Un elogio sincero davanti agli altri vale più di qualsiasi valutazione scritta, mentre una correzione privata evita imbarazzi e mantiene la fiducia. Mostrare vulnerabilità non è un segno di debolezza, anzi: ammettere un errore o raccontare una difficoltà crea un senso di fiducia e umanità nel gruppo. Infine, è fondamentale creare spazi di decompressione. Momenti informali, anche digitali, permettono di condividere idee, dubbi o piccoli disagi senza la pressione delle gerarchie, favorendo la creatività e la coesione del team.

Nel 2030 la Generazione Z, ovvero i giovani nati fra il 1997 e il 2012, rappresenterà un terzo della forza lavoro

Nel 2030 la Generazione Z, ovvero i giovani nati fra il 1997 e il 2012, rappresenterà un terzo della forza lavoro

Punti chiave sull’impatto di LinkedIn in Lombardia

La piattaforma è diventata uno strumento cruciale per i professionisti in Lombardia per trovare offerte di lavoro e essere contattati direttamente dai recruiter. In una regione con un’alta concentrazione di aziende, LinkedIn permette di costruire e mantenere una rete di contatti, un elemento fondamentale per lo sviluppo di carriera. L’effetto “online” è più forte in Lombardia a causa dell’alta densità di aziende e professionisti attivi, dove avere un profilo LinkedIn curato aumenta significativamente le opportunità. Per emergere, è importante mantenere il profilo aggiornato con competenze, esperienze e raccomandazioni, sfruttando anche le funzionalità come i gruppi. Essere attivi sulla piattaforma, condividendo contenuti e interagendo, è fondamentale per aumentare la propria visibilità e connettersi con altri professionisti. 

Le posizioni ‘scoperte’ in Lombardia

Sono quattromila le posizioni aperte, 829mila i professionisti iscritti e 96mila le pagine di aziende presenti sul social network. Nell’ultimo anno ben 49mila assunzioni sono state registrate dalla piattaforma per i professionisti. Le principali opportunità di lavoro in Lombardia premierebbero le skills economiche (il 28% dei profili basati su competenze di questo genere, infatti, ha trovato un nuovo impiego negli ultimi mesi), mentre il secondo posto, con il 27% dei nuovi assunti, è occupato dai professionisti in possesso di esperienze in ambito di social media marketing. Tra le aziende più attive nel recruitment attraverso il social network c’è Accenture con 534 contratti, Deloitte con 359, Enrst&Young con 317, Price Water House con 221, il Politecnico di Milano con 161, Intesa San Paolo con 144 a pari merito con Vodafone 144, seguita da Dolce & Gabbana con 143.