La Honda CB1000GT conserva tutto ciò che ha reso grande il marchio, facilità, equilibrio, comfort, aggiungendo quel pizzico di follia che molti aspettavano. Una sport tourer compatta che coccola nei trasferimenti, diverte tra le curve e sfodera un quattro cilindri, derivato Fireblade, dal carattere educato… fino a quando non si spalanca il gas. Con sospensioni elettroniche Showa Eera, valigie di serie e una dotazione quasi “full optional”, la CB1000GT vuole convincere testa e cuore. E ci riesce

27 novembre 2025 (modifica alle 12:15) – ALICANTE (SPAGNA)

Per anni Honda ha costruito moto che sembravano pronunciare la stessa frase rassicurante ogni volta che si saliva in sella: “Tranquillo, ci penso io”. Moto razionali, equilibrate, pronte a tutto. Talmente perfette da risultare, a volte, un po’ troppo educate. Quelle che fanno innamorare chi vive la moto ogni giorno, ma che lasciano un filo di amaro in bocca a chi, ogni tanto, vorrebbe “smanettare” veramente. La CB1000GT appartiene alla stessa scuola filosofica, ma decide di sorprendere. Mantiene la proverbiale facilità Honda, la prevedibilità, il comfort, la sensazione che tutto sia esattamente dove dovrebbe essere. Tuttavia, sotto quell’eleganza granitica, nasconde un lato inaspettato: è una moto che, quando la strada si stringe e le curve invitano a giocare, non si tira mai indietro. Tutto questo a circa 14.000 euro (al momento, il prezzo ufficiale non è stato comunicato); un miracolo, considerando il ricco allestimento di serie.

1 Una GT compatta che coccola—  

In città, la CB1000GT è la classica compagna affettuosa: sella comoda (rispetto alla CB1000 Hornet, +15 mm per il pilota, +40 mm per il passeggero), posizione di guida accogliente, manubrio più alto e vicino rispetto alla cugina naked, protezione aerodinamica curata. Il nuovo plexiglass, regolabile in cinque posizioni con una mano sola, ripara più di quanto sembri e i paramani di serie evitano che l’aria picchi sulle nocche. La GT nasce dalla Hornet e si vede: compatta, agile, intuitiva. Si passeggia rilassati, con il quattro cilindri che gira in sesta a 1.500 giri/min senza strattoni e vibrazioni; merito del lavoro maniacale svolto dagli ingegneri Nvh (Noise, Vibration & Harshness). Volendo proprio cercare il pelo nell’uovo, intorno ai 4.000 giri/min si percepisce appena un lieve fruscio provenire dalla parte alta del motore. La sorpresa arriva quando si alza il ritmo. L’avantreno resta incollato a terra, il posteriore segue fedele, il cambio elettronico scorre come un coltello caldo nel burro e il motore sembra svegliarsi da un sonno volontario. La CB1000GT risponde con un sorriso: più si forza il ritmo, più si scopre quanta sportività si nasconde sotto la spigolosa carenatura. Tra curve veloci, pif-paf e tornanti stretti, la moto resta sempre composta, ma viva. È difficile farle perdere la traiettoria; più facile perdere la cognizione del tempo.

2 Motore: la Fireblade diventa adulta—  

Il cuore della CB1000GT è un quattro cilindri da 1.000 cc derivato dalla CBR1000RR Fireblade (versioni 2017–2019), rivisto per adattarsi alla vita su strada. Eppure, l’anima sportiva non è scomparsa. I numeri parlano chiaro: 150 Cv a 11.000 giri/min, 102 Nm a 8.750 giri/min, rapporto potenza/peso: 0,48 kW/kg. Ma ciò che sorprende è come spinge: ai medi la coppia è piena e presente, ai 12.000 giri/min il quattro in linea urla con entusiasmo, mentre la sesta marcia da overdrive permette di viaggiare senza sforzo in autostrada. L’aspirazione “downdraft”, con airbox dedicato e cornetti a taglio obliquo, migliora il riempimento ai regimi medio-alti, mentre i rapporti corti dalla seconda alla quinta aggiungono quella prontezza che ci si aspetta da un mille sportivo. Il quickshifter bidirezionale di serie, poi, completa il pacchetto “divertimento senza sforzo”.

3 Ciclistica: stabilità da GT, agilità da sportiva—  

Honda ha lavorato per trovare un equilibrio raro: una moto che deve viaggiare veloce in autostrada anche a pieno carico, ma che vuole divertirsi come una naked sportiva quando la strada chiama. La CB1000GT utilizza un telaio a doppia trave in acciaio da soli 21,7 kg, un forcellone dedicato da 635 mm (+16 mm rispetto alla Hornet), un interasse allungato a 1.465 mm, un avantreno con 106,3 mm di avancorsa e un offset che passa da 35 mm (la quota utilizzata sulla Hornet) a 27,5 mm. Il risultato è un equilibrio perfetto: stabilità da tourer ad alta velocità, inserimenti precisi, agilità nel misto stretto. La triangolazione del pilota è stata rivista per offrire una postura sportiva ma rilassata, con manubrio più alto e larghezza maggiorata rispetto alla Hornet.

4 sospensioni: tecnologia in tempo reale—  

La sospensione elettronica Showa Eera è una delle novità più importanti del modello. È la prima volta che Honda la adotta su una moto con un quattro cilindri in linea così potente. La GT offre quattro modalità di guida (Sport, Standard, Rain, Tour) più una User completamente personalizzabile. Il sistema modifica lo smorzamento ogni 0,015 secondi, un tempo irrisorio se si pensa che un battito di ciglia dura dai 100 ai 400 millisecondi. Non manca il precarico molla regolabile dell’ammortizzatore (per la prima volta sul sistema Showa Eera, c’è anche la regolazione del precarico molla della forcella), con quattro preset selezionabili anche in movimento, oppure 24 livelli nella modalità User. Il risultato è una ciclistica che cambia carattere: morbida e vellutata in Tour (l’unica modalità che funziona in modo semi attivo, variando la taratura delle sospensioni in base alla situazione), precisa e sostenuta in Sport, rassicurante in Rain. Una vera sospensione “multi-personalità”. La CB1000GT non è solo motore e telaio: è una Honda moderna, quindi anche un concentrato di elettronica ben integrata. Tra le dotazioni, oltre ai già citati quattro riding mode, più quello personalizzabile: Hstc con anti impennata e rear lift control, cornering Abs grazie alla Imu a 6 assi, cruise control, Tft da 5” con tre visualizzazioni (barra, circolare, semplice), connettività road sync con navigazione turn-by-turn, smart key, manopole riscaldabili, indicatori a disattivazione automatica e Ess (Emergency Stop Signal). La gestione del gas è fluida in ogni condizione, senza on/off, e la risposta varia in modo concreto tra i diversi riding mode.

5Una vera GT: pronta a partire dal primo giorno—  

Honda ha voluto eliminare la fase in cui l’utente dice: “Prima devo accessoriarla”. La CB1000GT è pronta per partire appena uscita dal concessionario. Di serie propone: valigie laterali (37 litri a sinistra, 28 litri a destra, per un totale di 65 litri), cavalletto centrale, parabrezza regolabile, manopole riscaldabili, pianale ergonomico con pedane passeggero ribassate, circa 340 km di autonomia, grazie al serbatoio da 21 litri. È difficile trovare una rivale che offra tanto senza mettere mano al catalogo accessori. Honda ha scelto un linguaggio estetico audace (fin troppo, in alcune aree), fatto di spigoli, volumi protesi in avanti, superfici tese. La semi carenatura alta slancia la linea, il frontale è aggressivo, il faro full Led proietta una firma visuale moderna. Tre le colorazioni: Grand Prix Red, Pearl (la più azzeccata, a nostro avviso), Deep Mud Gray, Graphite Black. Honda propone tre pack principali: Sport Pack (skid pad, under cowl, wheel stripes, tank pad), Comfort Pack (High screen, upper & lower deflector, comfort seat pilota e passeggero, fendinebbia), Urban Pack (top box da 50 litri, schienalino, allarme, portapacchi). Tutti i pack sono combinabili. Disponibili anche accessori sviluppati in Europa, tra cui leve billet, protezioni asse, specchi bar end e scarico Akrapovic. La CB1000GT non è solo una moto, ma anche un progetto che guarda al futuro. Le strutture rigide delle selle sono realizzate in plastica riciclata, mentre il parabrezza utilizza Durabio, una bioplastica derivata da materiali vegetali che non ingiallisce nel tempo. Un piccolo passo per una moto, un grande passo per Honda verso l’obiettivo della neutralità carbonica 2050.

6Pregi e difetti—  

Cosa ci è piaciuto e cosa non ci ha convinto della Honda CB1000GT.

  • eccezionale rapporto tra qualità e prezzo;
  • fruibilità;
  • piacere di guida in tutte le condizioni di utilizzo.
  • rumorosità nella parte alta del motore a cavallo dei 4.000 giri/min;
  • il freno posteriore ha poco mordente;
  • guidando in modo sportivo il manubrio è un po’ alto.

7In poche parole—  

La CB1000GT riesce là dove molte Honda degli ultimi anni hanno esitato: emozionare davvero, senza rinunciare alla facilità d’uso. È una moto che accoglie, coccola, protegge… ma quando la strada si arriccia, sfodera una sportività sincera e sorprendente. Una moto per chi vuole viaggiare. Una moto per chi vuole divertirsi. Una moto, finalmente, per chi vuole entrambe le cose senza compromessi.

8Scheda tecnica

Honda CB1000GT

Motore4 cilindri in linea, Dohc, 16V, raffreddamento a liquido Cilindrata 999 cc Alesaggio x corsa 76 x 55,1 mm Potenza massima 150 Cv a 11.000 giri/min Coppia massima 102 Nm a 8.750 giri/min Rapporto di compressione 11,7:1 Alimentazione Efi con aspirazione “downdraft” Cambio 6 marce Quickshifter Bidirezionale Frizione antisaltellamento Trasmissione finale catena Telaio acciaio Sospensioni Showa Eera, semi attive Modalità di guida sport, Standard, Rain, Tour + User Forcella steli di 43 mm di diametro con precarico molla manuale Ammortizzatore regolazione precarico molla elettrica (4 preset + 24 livelli User) Freno anteriore doppio disco di 310 mm di diametro, pinze radiali Nissin con 4 pistoncini Freno posteriore Disco di 240 mm di diametro, pinza con singolo pistoncino Abs Cornering Interasse 1.465 mm Avancorsa 106,3 mm Offset 27,5 mm Altezza sella 825 mm Serbatoio 21 litri Autonomia circa 340 km Capacità valigie (totale) 65 litri Prezzo non dichiarato, circa 14.000 euro