di
Matteo Valente

Tvb tiene la Virtus sulla corda, le Vu nere aprono il margine nei due quarti centrali e poi contengono la rimonta

Nessun miracolo, soltanto una sconfitta a testa alta. Restando sempre a contatto della Virtus, ma pur sempre una sconfitta. La sesta delle ultime settime gare, l’ottava su dieci di un girone di ritorno da brividi.
La Nutribullet deve arrendersi alla forza e al talento diffuso della Segafredo Bologna, ma lo fa giocando una partita coraggiosa, decisa dai numeri di uno Shengelia da applausi: doppia doppia da 21 punti e 11 rimbalzi per un 37 di valutazione.

Un clima surreale

Al Palaverde si gioca in un clima surreale, perché a dispetto di tribune quasi gremite in ogni ordine di posto, non mancano bordate di fischi in direzione di Harrison e del tecnico Vitucci durante la presentazione, e compare anche uno striscione polemico diretto alla società: «Più chiacchiere che canestri, più scuse che ambizioni, più che dirigenti comparse, Contento e Fabbrini il teatro continua». Una conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di come a dispetto della situazione di classifica, questa sia probabilmente una delle stagioni più sofferte dal tifo trevigiano, almeno a livello di empatia. Una cornice non ideale per un monday night in cui Treviso si presenta con la faccia giusta e la voglia di dimostrare di avere la possibilità di giocarsela anche a cospetto di una autentica corazzata come quella bolognese. Le Vu Nere, reduci dalle vittorie in campionato e in Eurolega, giocano una gara ordinata, affidandosi fin dai primi possessi a uno Shengelia in serata: il lungo georgiano è il vero punto di riferimento del gioco felsineo e nei primi venti minuti di gioco non sbaglia praticamente nulla.



















































L’equilibrio e la spallata

Treviso dal canto suo riesce a mostrare quel gioco di squadra che di rado si era visto in questa stagione. Una scelta che paga i giusti dividendi sul parquet, con Paulicap ben servito dai compagni e i tiratori a evitare inutili forzature. La partita stenta a decollare a livello di spettacolarità ma premia la concretezza delle due formazioni: si gioca sul filo dell’equilibrio, con gli ospiti a tentare la prima vera spallata a inizio secondo quarto con Morgan, subito ripresi però dalla voglia di restare nel match di Tvb. Così dal 19-27 si arriva alla sirena dell’intervallo sul 34-36 e una partita, potenzialmente, tutta da decidere. Al rientro dagli spogliatoi però la Virtus riesce a cambiare marcia, affidandosi alla fisicità dei suoi lunghi: Shengelia continua a dominare e ad aiutarlo ci pensa uno Zizic talvolta incontenibile.

Bologna chiude la pratica

Ci pensano loro a dare la nuova spallata alla gara, toccando anche il +11 sul 49-60. Treviso accusa il colpo, torna a isolare i propri tiratori ma le mani dall’arco sono tutt’altro che calde (1/11 da tre fino al terzo). Ed è qui che si vede la determinazione della squadra trevigiana, che più con coraggio che con idee di gioco risce a piazzare un controbreak in apertura di ultimo quarto che riaccende il Palaverde e rimette in quilibro il match: 59-60.
Ma è soltanto una parentesi, perché Bologna riaccelera subito e va a chiudere la pratica pur con qualche sbavatura di troppo nel finale. Per Treviso carniere vuoto ma una prestazione da cui ripartire: l’obiettivo resta trovare una vittoria nelle prossime cinque gare per blindare una salvezza fondamentale per società e progetto.


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7 aprile 2025