di
Francesca Visentin
L’influencer da 3 milioni di follower racconta il desiderio di diventare mamma e le difficoltà che sta affrontando: «Mi è venuta una cisti di 5 centimetri, ho mestruazioni a distanza di pochi giorni molto debilitanti, febbre, sto male»
«Ho problemi di infertilità. E ho scelto di parlarne sui social». Taylor Mega (il vero nome è Elisia Todesco), friulana, content creator, modella, imprenditrice, laureata in Psicologia, 3 milioni di follower, fondatrice dell’app di fitness Mega Fitness Community, ha raccontato l’inferno vissuto tra bombardamento di ormoni e terapie piene di effetti collaterali. Un tema in cui si sono riconosciute moltissime donne, in una condivisione di patologie e calvario ginecologico che è diventata virale. «Mi è venuta una cisti di 5 centimetri, ho mestruazioni a distanza di pochi giorni molto debilitanti, febbre, sto male», ha rivelato sui social.
Taylor Mega, quando ha iniziato a stare male?
«Vari specialisti mi hanno detto che ho l’endometrio molto sottile e le ovaie che lavorano a rilento, non posso avere figli. Ho iniziato cure ormonali per la fertilità, ma sono stata malissimo. Tanti effetti collaterali, si sono formate anche due cisti ovariche, ho dovuto interrompere tutto…»
Perché ha scelto di rendere pubblico il suo problema di infertilità?
«C’è sempre un po’ il timore di essere giudicata, ma sono molto legata alla mia community, ho sempre avuto un rapporto diretto con le persone che mi seguono, avevo bisogno di confrontarmi. E volevo fare capire che non è tabù affrontare questi argomenti, sono problemi che riguardano tutte le donne. Ho fatto bene a parlarne, tante ragazze mi hanno raccontato quello che stanno vivendo loro, è nato un ampio dibattito, un bel confronto».
Quando ha scoperto che sarebbe stato difficile per lei avere figli?
«Fino ai 29 anni non mi sono posta il problema. Poi ho incontrato una persona che mi ha fatto desiderare i figli… purtroppo una visita ginecologica ha rivelato che con il mio endometrio molto sottile e le ovaie che lavorano a rilento, sarebbe stato difficile. Da lì è iniziato un percorso tra specialisti, terapie, cure ormonali, progesterone… E conseguenze terribili per cui ho dovuto interrompere tutto. Prima una ciste ovarica, poi un’altra, mestruazioni a distanza di pochi giorni che mi lasciavano senza forze, febbre…»
Oltre alle terapie ormonali le sono stati proposti altri metodi?
«Ci sono iniezioni, sempre a base di ormoni. Ormai vivo con l’angoscia dell’orologio biologico che corre veloce… Mi è stato proposto di congelare gli ovuli, ci sto pensando. E’ un procedimento che prevede la stimolazione ovarica a base di ormoni, prima del prelievo. Mi fa paura. E poi in Italia si può fare solo a pagamento, è molto costosa, non lo trovo giusto. Non per me, ma per tutte quelle donne che non possono permetterselo».
Pensa lo farà?
«Sto riflettendoci. Ma sto valutando la possibilità di un’adozione, adesso che in Italia la legge ha aperto le adozioni anche per chi è single, in casi particolari».
Vuole adottare?
«Ci sto pensando. Mi dispiacerebbe però perdere il mio patrimonio genetico…»
È innamorata?
«No, non sono innamorata in questo periodo».
Sui social oltre che di infertilità, ha parlato di mestruazioni.
«Sì, anch’io come tutte ho il ciclo. E non capisco perché non si parla di quanto le donne soffrono per gran parte della loro vita a causa delle mestruazioni: dolori, stanchezza, irritabilità, insonnia, mal di testa, anemia, sbalzi ormonali e dobbiamo affrontare lo stesso lavoro e quotidianità. E’ un disagio sia fisico che mentale, ma pure con questi dolori siamo costrette a essere performanti alla pari di un uomo che queste “problematiche” tutti i mesi non le ha. E magari sorbirci anche le solite frasette: “Ma hai il ciclo che sei così irritabile”… Mi sembra una bella forma di discriminazione. Bisogna parlarne».
Come sta da quando ha interrotto la terapia per la fertilità?
«Sto lavorando molto. In questo periodo giro l’Italia con deejay set e finisco tardissimo, dopo le tre di notte, ancora piena di adrenalina. Questo mi porta a soffrire d’insonnia»
Confidarsi sui problemi di salute ha scatenato gli hater?
«La maggioranza di chi mi segue ha apprezzato, è nato un bel confronto. Ma qualcuno ne ha approfittato per attaccarmi: mi occupo di fitness e stile di vita sano, c’è chi ha detto “allora allenamenti e mangiare bene non servono”. Quando invece senza allenamenti e corretta alimentazione sarei stata molto peggio».
Si definirebbe femminista?
«Sì, sono femminista, convinta e orgogliosa di esserlo. Merito anche dell’esempio di mia madre. Il mio apporto quotidiano al femminismo è cercare di sostenere le donne e trasmettere messaggi positivi. Ma sono da sempre vittima di stereotipi legati al mio aspetto fisico: “bella quindi stupida”. Di me interessa solo il gossip. Ad esempio non si è parlato di una cosa molto importante che ho fatto, un calendario per devolvere tutto il compenso, una bella cifra, all’associazione che si occupa di violenza contro le donne, Wall of dolls. Comunque non se ne può più di questo mansplaining: sono sempre gli uomini a giudicare, demolire, pretendere di fare la lezioncina, spiegare. Anche la bellezza è un merito e un lavoro».
Che poi “femminismo” non è una parolaccia, significa movimento per la parità in tutti gli ambiti.
«Le donne dovrebbero avere più della parità, da sempre scontano gli svantaggi di una società e cultura patriarcale, meriterebbero vantaggi e non solo parità».
Torna spesso in Friuli, a Carlino, dov’è nata?
«Vado a trovare i miei genitori ogni volta che posso, ho un rapporto con loro migliore adesso di quando vivevamo insieme. Da quando vivo da sola li ho riscoperti, sono più accudenti. In agosto sarò lì a Carlino con loro, è un po’ come stare in un hotel a cinque stelle, mi viziano. Faremo grigliate, aiuterò papà a lavorare nell’orto».
Con i genitori condivide anche la passione per la montagna?
«Sì, mi piace molto camminare in montagna. Quando vado da sola mi porto sempre lo spray anti-aggressione al peperoncino, non per gli orsi, ma per difendermi da eventuali brutti incontri… L’ultima volta che ho postato il video di una camminata in montagna sono stata assalita da commenti negativi e giudicanti, tutti di uomini naturalmente. Mi hanno criticato le scarpe, perfino la bottiglia d’acqua che avevo… il solito mansplaining maschilista che dilaga».
Ha un sogno da realizzare?
«Salute e lavoro. E vorrei una figlia. Ma forse non è nel mio destino. Oppure credo di volerla perché vivo i condizionamenti di questa società maschilista e patriarcale in cui essere donna significa per forza essere anche madre…»
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10 agosto 2025
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