Le infezioni batteriche o virali aumentano in estate anche per via di comportamenti sbagliati (come indossare il costume bagnato per troppo tempo). L’intervista all’esperto per riconoscerle, prevenirle e curarle
Sono circa 450 milioni le donne in tutto il mondo che, ogni anno, hanno almeno quattro infezioni vaginali, secondo quanto riportato da un progetto dell’Ue (NEFERTITI – CORDIS, Community Research and Development Information Service), un dato che supera i 500 milioni, invece, per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Nei Paesi occidentali, queste infezioni sono il motivo principale (dal 40% al 60% dei casi) per cui le donne richiedono una consulenza ginecologica. E, purtroppo, in estate, caldo e umidità possono favorirne la comparsa. A incidere sul benessere intimo non ci sono solo le condizioni climatiche, ma anche alcuni comportamenti apparentemente innocui, che possono alterare l’equilibrio della flora vaginale. In ottica di prevenzione, è importante ricordare che le infezioni non hanno età: interessano donne, adolescenti e bambine. Ne abbiamo parlato con Marco Grassi, ginecologo dell’ospedale C. e G. Mazzoni di Ascoli Piceno.
Quali sono le cause più comuni delle infezioni vaginali?
«Le più comuni sono la vaginosi batterica, causata da uno squilibrio della naturale flora batterica, che può manifestarsi attraverso secrezioni vaginali grigiastre o biancastre, bruciore e odore sgradevole; la candidosi, infezione fungina che può comportare prurito e perdite dense; la vaginite da Trichomonas, infezione parassitaria trasmessa sessualmente, che può manifestarsi con secrezioni spumose di colore giallo-verde, irritazione, fastidio alla minzione e disagio durante l’attività sessuale; la clamidia e la gonorrea, infezioni batteriche a trasmissione sessuale, possono essere silenti o causare perdite anomale, dolore pelvico, bruciore urinario e sanguinamento vaginale. Infine, le infezioni virali come Herpes e condilomi genitali, che provocano lesioni o escrescenze».
Possono esserci anche fattori non infettivi?
«Squilibri ormonali, abbassamento delle difese immunitarie, uso di antibiotici o rapporti non protetti possono compromettere l’equilibrio dell’ambiente vaginale. Allo stesso modo, l’impiego di prodotti irritanti, come detergenti troppo aggressivi, assorbenti, lavande interne o spermicidi, possono danneggiare le mucose e favorire lo sviluppo del disturbo».
Perché si manifestano maggiormente in estate?
«L’ambiente caldo-umido, tipico dei mesi estivi, soprattutto in luoghi pubblici come docce, spogliatoi e piscine, favorisce la crescita e la diffusione di batteri e funghi. A peggiorare la situazione, ci sono comportamenti comuni ma rischiosi: tenere il costume bagnato addosso troppo a lungo, indossare abiti stretti in tessuti sintetici, usare salvaslip ogni giorno, scegliere biancheria non traspirante o trascurare l’igiene intima, soprattutto dopo un tuffo in mare o piscina. Il quadro si complica se si aggiungono altri elementi: un’alimentazione poco bilanciata, uno stile di vita sedentario, l’uso di alcuni farmaci, la presenza di patologie o infezioni ricorrenti».
Sono diffuse anche tra le più giovani?
«Le infezioni intime femminili sono un problema diffuso, che interessa donne di tutte le età, comprese bambine e adolescenti, e rappresentano uno dei motivi principali di consulto ginecologico».
Come si riconoscono le infezioni nelle bambine?
«In età pediatrica, i sintomi più comuni delle infezioni intime includono arrossamenti, bruciori e gonfiore dei genitali esterni, spesso accompagnati da secrezioni vaginali bianco-giallastre. Talvolta può comparire dolore durante la minzione (disuria) o, in casi più rari, piccole perdite di sangue. In questi casi è opportuno consultare uno specialista, come un pediatra esperto in problematiche dell’area genitale. In età prepuberale, le bambine sono particolarmente esposte al rischio di infezioni intime perché non hanno ancora le difese naturali tipiche dell’età adulta, come un pH vaginale acido e la protezione dei peli pubici. Pelle e mucose della zona vaginale sono più sottili e delicate e la stretta vicinanza tra la zona anale e genitale facilita la contaminazione batterica, rendendole più vulnerabili alle infiammazioni. Inoltre, condizioni sistemiche come infezioni respiratorie o gastrointestinali, possono essere tra i fattori scatenanti».
Invece, nelle adolescenti?
«Durante l’adolescenza, l’alterazione del microbiota vaginale, cioè l’insieme di batteri “buoni”, può creare la condizione ideale per lo sviluppo di infezioni intime. Tra i sintomi più comuni, troviamo prurito e bruciore, dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia), perdite vaginali anomale (leucorrea), cattivo odore e sanguinamenti leggeri (spotting)».
Come si prevengono e si curano?
«È consigliabile avere una corretta igiene intima, un’alimentazione equilibrata, uno stile di vita sano, avere rapporti a rischio protetti ed utilizzare biancheria intima di cotone e non attillata. Il trattamento per le infezioni vaginali, che può includere terapie topiche, come creme e ovuli, o sistemiche, come compresse a base di antibiotici o antimicotici, viene scelto in base all’agente infettivo. A seconda dei casi, e in via precauzionale, può essere necessario sottoporre anche il partner alla terapia».
È possibile prevenire le infezioni?
«Adottare comportamenti attenti può rivelarsi un valido supporto per prevenire l’insorgenza di irritazioni e infezioni vaginali, soprattutto in contesti come spiaggia, mare o piscina. È buona norma stendere sempre un telo pulito prima di sedersi o sdraiarsi su lettini, sedie e sabbia. È consigliato togliere il costume bagnato il prima possibile, per evitare che l’umidità favorisca la crescita microbica. Inoltre, meglio evitare capi stretti o tessuti sintetici, prediligendo materiali naturali e traspiranti come il cotone. L’uso frequente di salvaslip va limitato, così come è bene cambiare spesso l’assorbente durante il ciclo. Una scarsa igiene o, al contrario, un’igiene eccessiva con prodotti aggressivi, possono alterare il pH vaginale e la flora protettiva. Mantenersi idratati aiuta, infine, a favorire l’eliminazione delle tossine».
20 agosto 2025
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