Per l’analisi delle patatine sono stati considerati cinque criteri essenziali: il valore nutrizionale (55%), gli additivi (15%), il livello di lavorazione (15%), la presenza di dolcificanti (10%) e la quantità di una porzione (5%). Il punto di riferimento iniziale è il Nutri-score, un sistema di etichettatura in uso in vari Paesi europei, che bilancia i nutrienti da limitare, come zuccheri, sale e grassi saturi, con quelli da privilegiare, tra cui fibre, proteine, frutta e verdura. Al termine delle valutazioni, i prodotti sono stati divisi in cinque categorie di qualità, che vanno da “molto buono” (indicato con il colore verde scuro) a “molto scarso” (rosso). Questa classificazione è stata creata per aiutare i consumatori a fare scelte più informate, senza stigmatizzare o promuovere specifici prodotti. L’associazione ha evidenziato che, nel settore degli snack, la qualità non è sempre la stessa: alcune patatine si distinguono positivamente, altre meno. Tuttavia, con le informazioni giuste, anche uno sfizio può essere scelto in modo più consapevole.
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