Con temperature estive da record, è necessario conoscerlo e prevenirlo: ecco alcuni accorgimenti per proteggere la nostra salute nei mesi più caldi
Uno dei miei giornalisti preferiti è Michael Mosley, un medico inglese diventato famoso sia per una serie di documentari sulla salute informativi e divertenti della BBC, sia per avere adottato e popolarizzato vari tipi di digiuno che avevano ridotto a lui stesso i fattori di rischio di varie malattie. Michael, in una giornata di giugno 2024 con 40° sull’isola di Symi in Grecia, stava tornando verso il suo appartamento sotto il sole senza cellulare, ha sbagliato strada e, probabilmente a causa di un colpo di calore, è morto a poche decine di metri dalla spiaggia.
Infatti, il caldo può aumentare il rischio di infarti, ictus, insufficienza renale, ecc., ed è molto più pericoloso di quanto si possa pensare, soprattutto per gli anziani che sono tra i più vulnerabili. Quest’anno, i picchi di calore potrebbero superare i record del 2022, che hanno causato oltre 60.000 morti in Europa.
Con il caldo intenso il corpo suda di più e perde liquidi e sali, causando crampi muscolari. È fondamentale quindi bere spesso acqua, ad esempio un bicchiere ogni ora e almeno 2 litri al giorno (OMS), aggiungendo sali minerali (potassio e magnesio) da sciogliere o preferendo acque ricche di questi sali ed evitare o limitare alcol e caffè, che possono aumentare il rischio di disidratazione. Come suggerito dal Ministero della Salute, meglio non consumare bevande ghiacciate, se accaldati: si rallenta la digestione e questo può provocare congestioni con dolori addominali, sudorazione, vomito e ulteriore disidratazione.
Inoltre, con il caldo, i vasi sanguigni si dilatano per aiutare il corpo a raffreddarsi, peggiorando la ritenzione di liquidi nelle gambe e causando gonfiore: può aiutare sollevarle o bagnarle con acqua fredda. È anche importante: indossare abiti leggeri e ampi; evitare il sole nelle ore centrali (11 -18), perché la temperatura percepita può essere anche di 10°–15° più alta; restare in luoghi freschi e ombreggiati e utilizzare climatizzatori. Meglio usare il ventilatore solo con temperature inferiori ai 40° (oltre questa soglia può aumentare il calore percepito) o accenderlo con l’aria condizionata impostata a 27° per rinfrescare la stanza e risparmiare energia. Vanno evitati gli sforzi fisici poiché possono provocare “stress da calore”, un collasso della circolazione che riduce l’apporto di sangue al cervello con conseguente sudorazione, debolezza, nausea, mal di testa, pressione bassa, tachicardia, irritabilità e disorientamento. In questi casi è fondamentale fermarsi, trovare un luogo fresco e bere acqua.
Vanno limitati anche bruschi movimenti e cambi di posizione improvvisi, specie di notte: è consigliato alzarsi lentamente, sedendosi prima sul bordo del letto, per prevenire capogiri o svenimenti.
Alcune malattie e farmaci prescritti aumentano i rischi durante le ondate di calore, soprattutto per gli anziani. Ad esempio, chi assume diuretici per la pressione alta può disidratarsi più facilmente.
È essenziale considerare anche l’umidità, che rallenta l’evaporazione del sudore e rende più difficile raffreddare il corpo, aumentando così la temperatura percepita. Si può monitorare, insieme all’umidità nelle app meteo e seguendo i bollettini in TV, radio, farmacia, sul sito del Ministero della Salute o chiamando il numero gratuito 1500.
Infine, è importante controllare regolarmente le condizioni delle persone vulnerabili over 65, di chi ha problemi di salute, di chi vive da solo e dei bambini.
Lo stile di vita ha grandi effetti sulla salute e sulla longevità, ma può bastare un singolo colpo di caldo per renderlo inutile.
24 agosto 2025
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