Non tutte le donne affrontano la menopausa con lo stesso livello di rischio cardiovascolare. Alcune categorie devono prestare particolare attenzione e adottare strategie preventive più intensive fin dall’inizio della transizione menopausale. Ne abbiamo parlato con un grande esperto, il Professor Giuseppe Massimo Claudio Rosano, specialista in malattie dell’apparato cardiovascolare, Professore di Farmacologia Università San Raffaele Roma, Presidente Heart Failure Association della Società Europea di Cardiologia.
Menopausa: quali donne rischiano di più la salute del cuore?
Le donne con familiari di primo grado (genitori, fratelli) che hanno avuto infarti, ictus o altre malattie cardiovascolari prima dei 65 anni devono considerarsi a rischio elevato. La predisposizione genetica, combinata con i cambiamenti ormonali della menopausa, può accelerare significativamente lo sviluppo di problemi cardiaci. Queste donne dovrebbero iniziare controlli preventivi già intorno ai 40 anni.
Le malattie croniche che ostacolano la salute cardiovascolare
Particolare attenzione devono prestarla le donne che arrivano alla menopausa già con diabete, ipertensione arteriosa, dislipidemia o sindrome metabolica. Queste condizioni, spesso silenti o sottovalutate negli anni precedenti, possono peggiorare rapidamente con il calo degli estrogeni. Anche il sovrappeso, specialmente quando il grasso si concentra sull’addome, rappresenta un campanello d’allarme da non ignorare.
Menopausa precoce, un altro fattore di rischio
Le donne che vanno in menopausa prima dei 45 anni, spontaneamente o a seguito di interventi chirurgici, perdono prima la protezione ormonale naturale e hanno quindi un rischio cardiovascolare aumentato. Anche chi ha avuto una perimenopausa particolarmente sintomatica, con vampate severe e prolungate, potrebbe presentare un profilo di rischio più elevato.
Fumo e sedentarietà ancora più nemici in menopausa
Fumatrici, ex-fumatrici e donne sedentarie rappresentano categorie ad alto rischio. Anche alcune particolarità della storia riproduttiva meritano attenzione: donne che hanno sofferto di diabete gestazionale, preeclampsia, parti prematuri o infertilità possono avere un rischio cardiovascolare aumentato in menopausa. Questi eventi, spesso considerati “episodi isolati”, sono in realtà segnali precoci di una predisposizione cardiovascolare.
I segnali da non sottovalutare
Alcune donne potrebbero già presentare sintomi sottili ma significativi: stanchezza insolita durante sforzi che prima tolleravano bene, dolori toracici atipici, palpitazioni frequenti o mancanza di respiro. Anche alterazioni del sonno persistenti o difficoltà nel controllo del peso possono essere segnali precoci di problemi cardiovascolari.
Cosa fare in tutti questi casi
Le donne a rischio elevato non devono scoraggiarsi, ma piuttosto vedere questa consapevolezza come un’opportunità per agire preventivamente. Controlli più frequenti, modifiche dello stile di vita mirate e, quando appropriato, interventi farmacologici precoci possono fare la differenza. La chiave è il riconoscimento precoce e l’azione tempestiva: conoscere il proprio profilo di rischio significa poter proteggere efficacemente la propria salute cardiovascolare futura.
Spesso il rischio cardiovascolare è sottovalutato nelle donne: cosa fare per aumentare consapevolezza e prevenzione?
Le malattie cardiache sono la prima causa di morte e disabilita nelle donne, eppure continuano ad essere percepite come “un problema maschile”. Questa sottovalutazione ha radici profonde e conseguenze spesso drammatiche.
Per decenni la ricerca cardiovascolare si è concentrata prevalentemente sugli uomini anche perché fino agli anni ’80 la prevalenza di malattie cardiovascolare nelle donne era bassa dovuta allo scarso numero di donne in post-menopausa. Ciò ha creato un’immagine distorta delle malattie del cuore come patologie tipicamente maschili. Questo ha generato stereotipi che si sono consolidate nel tempo: molte donne, e purtroppo anche alcuni medici, associano ancora l’infarto all’immagine dell’uomo di mezza età stressato dal lavoro. Le donne tendono a minimizzare i propri sintomi, attribuendoli a stress, stanchezza o problemi digestivi, perdendo tempo prezioso.
I sintomi delle donne sono diversi da quelli degli uomini
Le donne spesso presentano sintomi cardiovascolari diversi da quelli “classici” maschili. Invece del tipico dolore toracico oppressivo, possono manifestare affaticamento estremo, nausea, dolore alla schiena o alle spalle, mancanza di respiro. Questi sintomi “atipici” vengono frequentemente sottovalutati o attribuiti ad altre cause, ritardando diagnosi e trattamenti che potrebbero salvare la vita.
Menopausa, il momento più a rischio per il cuore delle donne
La transizione menopausale rappresenta il periodo di massima vulnerabilità cardiovascolare per le donne, ma spesso l’attenzione si concentra solo sui sintomi più evidenti come vampate e disturbi dell’umore. Il collegamento tra calo ormonale e rischio cardiaco viene raramente spiegato chiaramente, perdendo un’opportunità cruciale di prevenzione.
Le strategie da adottare subito per proteggere il cuore in menopausa
La prima strategia per aumentare la consapevolezza del rischio cardiovascolare nelle donne è l’educazione mirata. Le donne devono sapere che dopo la menopausa il loro rischio cardiovascolare eguaglia quello maschile e che sintomi come stanchezza persistente, palpitazioni o ridotta tolleranza agli sforzi non vanno mai ignorati. È fondamentale diffondere informazioni sui fattori di rischio specificamente femminili:
- diabete gestazionale, preeclampsia, menopausa precoce, sindrome dell’ovaio policistico.
- è necessario sensibilizzare tutti i professionisti sanitari, non solo i cardiologi, sull’importanza del rischio cardiovascolare femminile. Ginecologi, medici di famiglia e internisti devono diventare sentinelle attive nella prevenzione, utilizzando ogni occasione di contatto con le pazienti per valutare e discutere il rischio cardiovascolare.
- Inoltre, servono campagne di comunicazione specifiche che parlino direttamente alle donne, utilizzando linguaggi e canali appropriati. I controlli di routine dovrebbero sempre includere una valutazione del rischio cardiovascolare, specialmente durante la transizione menopausale. È importante creare percorsi di prevenzione dedicati, con ambulatori specializzati nella medicina di genere cardiovascolare.
- Le donne devono diventare protagoniste attive della propria salute cardiovascolare: imparare a misurare la pressione arteriosa, conoscere i propri valori di colesterolo, riconoscere i sintomi di allarme. La consapevolezza individuale, unita a un sistema sanitario più attento alle specificità femminili, può finalmente colmare questo pericoloso gap di prevenzione e cura.
Come medico e ricercatore, quale messaggio ritiene più urgente far arrivare alle donne oggi in tema di cuore e menopausa?
La menopausa non è solo la fine delle mestruazioni: è l’inizio di una nuova fase della vita in cui il cuore diventa più vulnerabile. Questo non deve spaventare, ma deve responsabilizzare. Vedere pazienti di 55 anni sorprese di avere il colesterolo alto o la pressione alterata mi fa capire quanto ancora manchi la consapevolezza di base. Il calo degli estrogeni non è un dettaglio: è un cambiamento che riguarda tutto l’organismo, cuore compreso.
È ora di prendersi cura di se stesse
Negli anni ho imparato che le donne sono straordinarie nel prendersi cura degli altri, ma spesso trascurano se stesse. Quante volte ho sentito: “Professore, pensavo fosse solo stress” o “Credevo fossero i nervi”. Il messaggio che voglio far arrivare è questo: se vi sentite più stanche del solito, se fate fatica a salire le scale come prima, se avete palpitazioni o dolori al petto anche “strani”, non aspettate. Il vostro corpo vi sta parlando.
La ricerca ci ha insegnato che il rischio cardiovascolare in menopausa si può prevedere e prevenire, ma bisogna agire in tempo. Le donne che hanno avuto diabete in gravidanza, pressione alta durante la gestazione, o che sono andate in menopausa precocemente, hanno bisogno di controlli cardiovascolari specifici. Non è allarmismo: è medicina preventiva basata su evidenze scientifiche solide.
Il mio appello concreto
Ogni donna dai 45 anni in su dovrebbe conoscere i propri numeri: pressione arteriosa, colesterolo, glicemia. Dovrebbe sapere se ha familiarità per malattie cardiache e discuterne con il proprio medico.
La buona notizia è che quando le donne si attivano, i risultati sono straordinari. Vedo pazienti che cambiano stile di vita, che si prendono cura di sé, che tornano nei controlli con parametri migliorati e sorrisi più sereni. La prevenzione cardiovascolare funziona, soprattutto nelle donne, ma deve iniziare al momento giusto.
Il mio messaggio più urgente è quello di non sottovalutate i segnali del vostro corpo e non rimandate i controlli. La menopausa può essere l’inizio di una fase di vita attiva e in salute, ma solo se affrontata con consapevolezza.