I pasti frequenti hanno dei pro e dei contro, scopriamo quali
Daniela Cursi Masella
25 settembre – 16:40 – MILANO
La regola dei sei pasti al giorno è da tempo uno dei mantra più diffusi nel mondo della nutrizione: piccoli pasti frequenti per stimolare il metabolismo, controllare la fame e mantenere costante il livello di energia. La biologa nutrizionista Maila Fiorentini interviene sul tema: “Una soluzione per tutti? Secondo la mia esperienza dipende dal singolo soggetto e in particolare dalle sue esigenze, abitudini alimentari, stile di vita e stato di salute. Non esiste un numero preciso di pasti giornalieri da consigliare, ma sicuramente mangiare più frequentemente nell’arco della giornata ha sicuramente dei vantaggi: aiuta a gestire al meglio l’appetito, arrivando al pasto meno affamati e evitando così abbuffate; si prevengono cali glicemici in quanto poiché si fornisce all’organismo energia costante durante tutto l’arco della giornata, soluzione ideale per esempio per gli sportivi; una valida strategia per combattere anche alcuni disturbi a carico dell’apparato gastrointestinale, il mangiare poco ma spesso, funzionale per esempio in caso di reflusso gastroesofageo o gastrite dove i lunghi digiuni sono deleteri”.
quanti pasti giornalieri?—
Mai saltare i pasti principali, mai rinunciare agli spuntini. L’esperta chiarisce: “Generalmente consiglio 5-6 pasti giornalieri, ossia 3 pasti principali (colazione, pranzo e cena) e 2-3 spuntini che strutturo in relazione allo stile di vita, alle abitudini alimentari, allo stato di salute e a una minore o maggiore voglia di mangiare”. La nutrizione giornaliera varia, quindi, da persona a persona. “È fondamentale l’anamnesi conoscitiva e alimentare per strutturare al meglio il piano alimentare. A volte – spiega Maila Fiorentini – mi viene confidata una maggior fame tra la colazione e il pranzo e in questo caso cerco di inserire due spuntini tra una colazione consumata troppo presto e un pranzo molto tardivo. Altre volte mi viene rivelata l’esigenza di mangiare “un qualcosa” (per lo più dolce) dopo cena, una sorta di coccola dopo tutta la frenesia della giornata. In quel caso, inserisco un piccolo spuntino pre-nanna, al fine di evitare difficoltà nell’addormentamento o risveglio notturno con la ricerca di snack non salutari e non adeguatamente bilanciati”.
occhio alla qualità—
È essenziale distribuire le calorie tra i pasti in relazione al proprio fabbisogno calorico giornaliero e alle proprie esigenze. Ma oltre alla quantità di cibo, Maila Fiorentini punta il dito su un altro fattore chiave: “La qualità del cibo che ingeriamo. Un piano alimentare deve fornire tutti nutrienti essenziali: dai carboidrati complessi, anche integrali, digeriti più lentamente e buona fonte di energia, alle proteine di qualità come legumi, pesce, uova, carne magra e latticini (va rispettata sempre una rotazione settimanale) per tessuti e muscoli, fino ai grassi buoni come l’olio di oliva, la frutta secca e l’avocado, fondamentali per il mantenimento dello stato di salute. Questi ultimi riducono il colesterolo cattivo, prevengono malattie cardiache, sostengono le cellule, sono riserva energetica, controllano l’infiammazione e sostengono la funzione neurologica. Non dimentichiamoci, poi, vitamine e minerali, le cui principali fonti restano frutta e verdura, preferibilmente di stagione e meglio se a Km0. In conclusione – ribadisce la biologa nutrizionista – per rimanere in forma e assicurare lo stato di salute, oltre al numero dei pasti, occorre considerare il loro bilanciamento e l’apporto di nutrienti che ne deriva. Ma come ormai noto, un’alimentazione corretta deve essere sempre combinata con una regolare attività fisica e con un’adeguata idratazione giornaliera attraverso l’acqua ma anche infusi/tisane non zuccherate”.
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