di
Cesare Peccarisi
È quanto emerge dai dati pubblicati su Jama Oncology: lo squilibrio della flora batterica nella bocca può trasferirsi nel pancreas e provocare gravi danni. Il ruolo fondamentale della corretta igiene orale
Alle note raccomandazioni di prevenzione per il tumore del pancreas di non fumare, non bere alcolici, seguire una dieta ricca di frutta e verdura ed evitare sedentarietà, sovrappeso e obesità si aggiunge ora quella di un’attenta igiene orale onde evitare il rischio di traslocazione tramite rigurgito salivare dei batteri che colonizzano il microbiota della bocca lungo il dotto pancreatico fino al parenchima pancreatico dove, secondo uno studio appena pubblicato su Jama Oncology dai ricercatori del Perlmutter Cancer Center dell’Università di New York diretti da Yixuan Meng, fanno aumentare il rischio di sviluppare questo tumore di 3 volte e mezzo.
L’analisi
Gli autori americani sostengono che tutti i fattori di rischio finora indicati possono giustificare il 30% dei casi, mentre la scoperta di questa correlazione può trasformare il controllo del microbiota orale in un biomarker di malattia più sicuro, facilmente accessibile e di minimo costo per identificare chi è a rischio e correggere gli errori alimentari che contribuiscono in maggior misura ad avviarlo su una delle chine più pericolose della patologia oncologica, avendo questo tumore una sopravvivenza pari solo al 13% a 5 anni dall’esordio. Lo studio Usa è stato condotto su 890 soggetti di ambo i sessi scelti fra i 122mila delle banche dati del Cancer Prevention Study-II, del Nutrition Cohort dell’American Cancer Society e del Prostate, Lung, Colorectal, and Ovarian Cancer Screening Trial. Sono stati collezionati campioni della loro saliva e il loro contenuto batterico è stato messo in correlazione all’eventuale sviluppo del tumore nei successivi 9 anni.
I risultati
I ricercatori hanno usato le moderne tecniche del cosiddetto sequenziamento shotgun (dall’inglese «colpo di fucile») perché colpisce il Dna dei microrganismi (batteri, virus, miceti, parassiti) presenti in un certo campione biologico (sangue, urine, feci, saliva) dividendolo in micro-frammenti da cui un sistema computerizzato ricostruisce quantità e identità di tutti gli organismi presenti. Nei 445 soggetti che poi hanno sviluppato il tumore hanno così identificato 24 specie di batteri e funghi.
Alcuni di questi erano presenti anche nel gruppo di controllo dei 445 che non l’avevano sviluppato ed è quindi la loro contemporanea presenza a influenzare il rischio, perché considerati singolarmente possono sia aumentarlo che diminuirlo.
In totale le specie implicate sono 27, ma a essere associato a maggior rischio è soprattutto l’aumento di tre di patogeni già noti per i danni parodontali che provocano cioè la porphyromonas gingivalis, l’eubacterium nodatum e il parvimonas micra, mentre la diminuzione di altri 8 batteri lo abbassa.
Tra i funghi quello maggiormente associato ad aumento del rischio è la comunissima candida albicans, patogeno opportunista ad alta trasmissibilità non solo sessuale.
Fumo
Alla luce di questa scoperta tutte le raccomandazioni finora note per la prevenzione di questo tumore assumono una nuova veste. Il microbiota orale dei fumatori ad esempio è diverso: abbonda di stomatobaculum, megasphaera, veillonella, leptotrichia, campylobacter e treponema, mentre ha una ridotta concentrazione di neisseria, lautropia, emofili e capnocytophaga. Solo per questo l’igiene dentale nei fumatori è importante.
Ma se consideriamo che il fumo risulta implicato nel 25% dei casi di tumore pancreatico e che ora sappiamo che la disbiosi orale può trasferirsi nel pancreas e fare i suoi danni, lavarsi accuratamente i denti in presenza di questo vizio può diventare determinante.
Grassi animali
Lo stesso vale per chi mangia troppi grassi animali dove il microbiota orale abbonda soprattutto di actinomyces, corinebatterio, capnocytophaga, leptotrichia e neisseria. Questo tipo di alimentazione, considerato da sempre a rischio, è correlato, insieme a sovrappeso e obesità, a un caso di tumore pancreatico su 8.
Alcol
In 7 casi su 10 l’abuso di sostante alcoliche porta a pancreatite cronica che a sua volta può evolvere a lungo termine in tumore pancratico e anche in questo caso il microbiota orale cambia, infarcendosi di streptococcus mutans, neisseria, aggregatibacter e fusobacteria. Un’altra disbiosi orale pericolosa da controllare innanzitutto allontanando il bicchiere e comunque da ripulire sempre bene con lo spazzolino.
22 ottobre 2025
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