di Camilla Sernagiotto

Secondo Margherita Gabba, medico nutrizionista, si distingue per «miglior digeribilità e profilo nutrizionale»

La pinsa, da semplice alternativa alla pizza, è ormai una presenza stabile nelle abitudini alimentari degli italiani. Una recente ricerca condotta da Pinsami su oltre 2mila consumatori conferma la crescita del fenomeno: nove persone su dieci dichiarano di conoscerla e utilizzarla regolarmente, mentre il 45% l’ha portata in tavola negli ultimi tre mesi, con un incremento del 7% rispetto al 2023. Sempre più consumatori percepiscono la pinsa non come sostituta della pizza, ma come alimento con pari dignità. Un successo che trova spiegazione nelle caratteristiche dell’impasto e nella sua leggerezza, come spiegano gli esperti.



















































Più digeribile della pizza

«La pinsa offre alcuni benefici nutrizionali rispetto alla pizza tradizionale grazie a una combinazione di ingredienti e tecniche di preparazione che migliorano la digeribilità e il profilo nutrizionale» spiega Margherita Gabba, medico nutrizionista. Merito della miscela di farine (frumento, riso, soia) e della fermentazione prolungata «spesso per 48 ore a bassa temperatura», che aumenta la qualità proteica, il contenuto di aminoacidi liberi e riduce l’indice glicemico. «La maggiore digeribilità della pinsa deriva dalla fermentazione con lievito madre e biga, che riduce la quantità di carboidrati rapidamente assimilabili e aumenta la disponibilità di peptidi e aminoacidi essenziali» sottolinea l’esperta.

Lievito madre e farine alternative

A rendere la pinsa più leggera contribuisce anche la scelta delle farine. «L’uso di farine alternative (riso, soia) e pseudocereali può arricchire il prodotto di fibre e micronutrienti, come ferro e magnesio, e ridurre il contenuto di glutine, favorendo la tollerabilità digestiva». Si tratta di un aspetto che ne amplia le possibilità di consumo, perché permette di evitare la sensazione di pesantezza spesso associata ai prodotti da forno tradizionali. 

Attenzione ai condimenti

Oltre all’impasto, è fondamentale prestare attenzione anche alla scelta dei topping: «Bisogna abbinarla non a formaggi e salumi ad alto contenuto di grassi saturi ma a verdure, legumi, pesce magro e olio extravergine d’oliva» sottolinea Gabba, ricordando come siano proprio gli ingredienti selezionati a fare la differenza tra un pasto equilibrato e uno che rischia di appesantire.

Preparazione casalinga

La pinsa può essere preparata in casa, dove è possibile controllare con precisione gli ingredienti e i tempi di lavorazione. «La preparazione casalinga o l’acquisto dal fornaio è da preferire se possibile agli alimenti già confezionati. Se fatta in casa, il consiglio è quello di rispettare la ricetta tradizionale utilizzando farine integrali o miste, prolungando la fermentazione con lievito madre e privilegiando condimenti freschi e vegetali» conclude Margherita Gabba. In questo modo si ottiene un prodotto che conserva gusto e croccantezza, ma con un valore nutrizionale superiore e una digeribilità più elevata, adatto a chi cerca leggerezza senza rinunciare alla qualità.






















































[an error occurred while processing this directive]

15 settembre 2025