Movember è la campagna di novembre che sensibilizza sulla salute maschile. Ecco esami, dieta e molto altro su come prevenire problemi a prostata e testicoli

Aurora Boccuni

13 novembre – 11:13 – TORINO

È il tuo migliore amico, l’inseparabile compagno di momenti di grande piacere, a volte l’inaffidabile e imprudente consigliere di sbandate e colpi di testa. Eppure, anche se è sempre lì con te, forse non gli presti tutta l’attenzione che merita. Infatti, mentre sul calendario sono segnati la revisione dell’auto, il cambio delle gomme, gli esami del sangue e il controllo da specialisti come dentista e oculista, nella tua agenda non è previsto niente che riguardi la salute dell’uomo in senso stretto. Invece, la manutenzione annuale dell’organo maschile di riproduzione è il punto di partenza per mantenere a lungo la virilità e il vigore con tutto quello che ne consegue: gioia, euforia, autostima, una più forte immagine di sé, una buona salute e una migliore qualità della vita. Gazzetta Active ha chiesto al dottor Omid Sedigh, direttore di urologia e andrologia ricostruttiva all’ospedale Humanitas Gradenigo di Torino e professore aggregato Humanitas University in che cosa consiste il check up maschile.

dottor O. Sedigh, urologo

Dottor Sedigh, ci spiega come fare il tagliando per la salute maschile, cioè quali esami fare, quando farli e a che cosa servono.

“All’elenco degli esami del sangue dopo i 45 anni è consigliabile aggiungere il PSA, acronimo di Antigene Prostatico Specifico, per misurare la concentrazione di questa proteina nel sangue: un valore più alto può indicare problemi alla prostata, ghiandola dell’apparato genitale maschile, posizionata sotto la vescica e davanti al retto, che produce una parte del liquido seminale che nutre e trasporta gli spermatozoi. Meglio fare un controllo all’anno dopo i 50 anni e, nel caso di familiarità con il tumore alla prostata, già dai 40-45 anni. Per valutare possibili anomalie è fondamentale eseguire anche un’ecografia ai testicoli, o ecografia scrotale, una tecnica diagnostica che serve a indagare attraverso immagini in tempo reale la ghiandola e le strutture circostanti riuscendo a individuare eventuali condizioni cliniche. Due esami semplici e non invasivi, che però vanno sempre letti e interpretati in un quadro più ampio dallo specialista. Ed è per questo che a completamento del check up medico al maschile c’è la visita urologica. Ovviamente, come nel caso dell’allenamento, uno stile di vita curato pone le fondamenta per mantenere l’organo maschile in condizioni ottimali”.

Qual è il peso della dieta? 

“Bisogna riservare alla ghiandola maschile la stessa cura che si ha per la forza muscolare e l’efficienza dell’apparato cardiocircolatorio, cioè anche alla prostata è utile una sorta di ‘allenamento’, che include l’alimentazione, il sonno e la gestione dello stress. Prima di tutto, bisogna seguire una dieta varia ed equilibrata, la stessa che si adotta per migliorare le performance sportive, basata sul consumo di tanta frutta e verdura, cereali integrali, pesce azzurro, legumi e olio di oliva come fonte primaria di grassi. Anche se ci sono alcuni alimenti che favoriscono il benessere maschile e la buona salute della prostata. Carne rossa, frutti di mare e semi di zucca sono ricchi di zinco, che supporta il testosterone. Tonno, pesci grassi e tuorlo d’uovo contengono molta vitamina D, che riduce il rischio di disfunzione erettile, in particolare quella dovuta ad alterazioni arteriose. Salmone, sgombro, sardine, semi di lino e di chia, noci, oli vegetali e verdure a foglia verde migliorano la salute cardiovascolare attraverso le loro proprietà antinfiammatorie e vasodilatatrici favorendo il flusso sanguigno al pene. E il pomodoro cotto, ricco di licopene, un potente antiossidante che migliora la circolazione e lo stato dei vasi sanguigni, come il tè verde, i broccoli, le noci e la melagrana. Al contrario, sono da limitare zuccheri raffinati, fritti e insaccati, perché favoriscono processi infiammatori e metabolici che nel tempo possono avere un impatto negativo sulla funzione sessuale e prostatica. Alcol poco e quasi zero bevande zuccherate”.

Il sonno gioca un ruolo importante? 

“Il sonno è un pilastro fondamentale della salute maschile: durante la notte il corpo produce testosterone, regola i livelli di cortisolo e più in generale si rigenera. Dormire poco o male altera questo equilibrio: si abbassa il livello di testosterone, aumenta la stanchezza e si riduce la libido. Inoltre, la mancanza di sonno influisce sul metabolismo, favorendo aumento di peso, ipertensione e rischio cardiovascolare. In genere, sette-otto ore di sonno per notte sono l’ideale. Non è un lusso, ma una necessità fisiologica”.

Quanto incide lo stress sulla salute dell’organo maschile? E quali strategie adottare se si superano i livelli di guardia? 

“Lo stress cronico è uno dei nemici principali della salute maschile: quando il livello di cortisolo resta alto per troppo tempo, la produzione di testosterone diminuisce e la circolazione sanguigna ne risente, con conseguenze sulla funzione erettile e sul desiderio sessuale. Senza contare che lo stress prolungato può favorire disturbi del sonno, irritabilità e calo dell’energia complessiva. Per contrastarlo, l’attività fisica regolare è una delle tattiche più efficaci: non serve esagerare, bastano camminate, nuoto, yoga o arti marziali leggere per ridurre la tensione e migliorare l’umore. Anche le tecniche di respirazione, la meditazione o la mindfulness aiutano a ristabilire l’equilibrio. Quando lo stress diventa persistente o si accompagna a problemi sessuali, può essere utile il confronto con uno psicologo o un sessuologo: non è un segno di debolezza, ma un atto di responsabilità verso se stessi”.

Perché la prevenzione è basilare?

“Spesso gli uomini tendono a trascurare i controlli, almeno finché non compaiono dei sintomi. In realtà, molte patologie, come il tumore della prostata, il diabete o i disturbi ormonali, possono essere intercettate in fase precoce, quando sono ancora facilmente gestibili o del tutto reversibili. Fare prevenzione significa dedicare attenzione a sé stessi, mantenere abitudini sane e sottoporsi periodicamente a controlli mirati. E’ una forma di empowerment, perché mette gli uomini nelle condizioni di avere il controllo della propria salute, avendo acquisito le informazioni e adottato i metodi per gestire tutto con consapevolezza. È una forma di investimento che si traduce in più anni di salute, energia e qualità della vita. In fondo, la miglior cura resta sempre quella che riesce a evitare la malattia prima che si presenti”.