di
Eliana Liotta

Nella rubrica «Smart Tips» si esamina la composizione di questi alimenti che spesso sono ultraprocessati. Quante proteine dobbiamo assumere, in che forma e quali sono le alternative sane

Le barrette proteiche, che prima spopolavano solo tra i fanatici del fitness, ormai sono ovunque. Vengono pubblicizzate come snack salutari e all’interno di kit dietetici, promossi in Italia anche da volti noti del mondo scientifico. 
Il mercato globale è in crescita vertiginosa e raggiungerà i due miliardi di dollari entro la fine del 2026, secondo il sito di analisi finanziaria MarketWatch. 

Ma questi prodotti sono davvero benefici? Emerge più di una perplessità.



















































Cibi industriali 

Spesso si tratta di alimenti ultraprocessati. Meglio leggere l’etichetta e non limitarsi a verificare la presenza di vitamine e minerali. Magari l’ingrediente proteico originario è riconoscibile e perfino vegetale, ma la matrice alimentare di piselli o ceci è stata smontata e riformulata con l’aggiunta di additivi tipici delle preparazioni industriali. 

A dieta 

È stato appena pubblicato lo studio clinico più ampio e lungo mai condotto per esaminare gli effetti dei cibi ultraprocessati sul peso durante un regime dimagrante (su Nature Medicine). La conclusione? Chi li evita e mangia ingredienti semplici, può perdere il doppio dei chili. 

Le proteine 

Negli ultimi anni è dilagata la mania proteica. Non c’è dubbio che il nostro corpo abbia bisogno di aminoacidi, però la maggior parte degli europei assume più della dose giornaliera raccomandata (che è di circa 0,9 grammi di proteine per chilo di peso corporeo). È vero che le proteine hanno potere saziante rispetto ai carboidrati e per questo il pasto mediterraneo li prevede in abbinamento. Il problema è che alcune barrette contengono 16 grammi, di zuccheri aggiunti, perfino 28, più di certi dolci confezionati. 
Se invece se ne trovano composte principalmente da frutta secca, non sono male per niente.

Le alternative 

In sintesi, la barretta proteica va bene ogni tanto e l’ideale è che non sia ultraprocessata. Va intesa come spuntino quando si è in difficoltà, per esempio perché non si riesce a pranzare o perché non si ha con sé qualcosa da consumare dopo un allenamento intenso. Ricordando che si può sempre prendere in considerazione l’idea di optare per uno yogurt, una manciata di mandorle o noci, un uovo sodo. 

* La revisione è di Stefania Ruggeri, prima ricercatrice del Crea (Centro di ricerca alimenti e nutrizione).

29 settembre 2025 ( modifica il 29 settembre 2025 | 19:55)